Alla casa museo Palazzo Maffei tutti i sabati (a partire da oggi) e le domeniche fino al 5 giugno alle 11.15 va in scena un’avventura museale, coreografica e musicale con l’ausilio della tecnica silent-play. “Me time – Una stanza tutta per sé” il titolo della performance prodotta dal Teatro Stabile di Verona, interpretata da Camilla Monga su “paesaggi sonori” di Federica Furlani, compositrice di successo appartenente al filone ambientalista. Il percorso, al seguito della danzatrice Camilla Monga, ha un epilogo bellissimo, una frase del novantenne pittore tedesco Gerhard Richter: “L’arte è la forma più alta della speranza”. Ed è proprio lì che il visitatore-spettatore verrà condotto alla fine del tragitto.

Camilla Monga, danzatrice e coreografa, lo suggerisce fin dal primo istante: mettetevi le cuffie e abbandonatevi alle atmosfere musicali che cambiano col passaggio da una stanza all’altra. Ogni stanza così può diventare la propria. E la tesi di Virginia Woolf di una stanza tutta per sè per scrivere, dunque per vivere e creare, finisce col coinvolgere anche i visitatori. Scriveva Italo Calvino nell’incipit di Se una notte d’inverno un viaggiatore: “Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto”. E il lettore può così iniziare la sua avventura.

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Le prime forti emozioni secondo piano di Palazzo Maffei nella sala Antiquarium dove sono raccolte le vestigia antiche. Si viene accolti da una riflessione dell’imperatore filosofo Marco Aurelio sulla rapidità che spazza via e sottrae alla vista l’esistente, sul flusso ininterrotto e la continua trasformazione, sull’abisso dell’infinito. Si passa alle vedute della sala omonima in cui Camilla Monga si sofferma sulla Piccola nube di Magellano di Giuseppe Gallo, che coniuga una visione contemporanea del mondo ed echi antichi proprio come la traccia musicale di Federica Furlani abbina canti ancestrali e musica elettronica. Nella sezione “Sulla natura dello spazio e della materia” sono le opere di Fausto Melotti a incantare e a dialogare con la danzatrice, che si abbandona alla musica e al luogo.

Può così trascinare con sé gli spettatori in un viaggio che è preludio all’incontro con lo scultore cosmico Eliseo Mattiacci: a dispetto del materiale usato, tondino di acciaio nervato, etereo è il suo tempo globale che sa di spazio infinito. Come eterea sa essere l’installazione Lotus Maffei del designer olandese Daan Roosegaarde. Entrambi annunciano la frase finale di una speranza che danza e musica arricchiscono. Da sempre la danza, e in particolare quella contemporanea, cerca incontri ravvicinati con la pittura, quasi per entrare a farne parte. Grete Wiesenthal col Beato Angelico, Lucia Latour con Fortunato Depero, Maguy Marin con Hieronymus Bosch, Heinz Spoerli con Delacroix, Carolyn Carlson con Edward Hopper, Birgitta Trommler con Kandinsky raccontano una storia che oggi a Verona si arricchisce con Camilla Monga e le sale delle meraviglie di Palazzo Maffei.

Ingresso intero 15€ + 1,50€ di prevendita. Per i numerosi sconti, a partire dagli over 65 e dagli under26, il prezzo scende a 10 e 1€. Il biglietto per la performance consente di visitare l’intero museo.. Per le prevendite rivolgersi alla biglietteria del Teatro Nuovo dal lunedì al sabato 15.30-19.30 (tel. 045 8006100) oppure al Box Office lunedì-venerdì 9.30-12.30 e 15.30-19.00, tel. 045 8011154). On line a questo link. Nelle mattine delle performance, in base alla disponibilità, sarà possibile acquistare i biglietti direttamente a Palazzo Maffei – Casa Museo.