La morte del ragazzo travolto a Oppeano mentre andava in monopattino

Nella notte di Pasqua è morto un ragazzo di quindic’anni investito da un’auto sulla strada che collega Vallese a Oppeano mentre la percorreva in monopattino. Samuele Brognara è morto sul posto dell’impatto con una Peugeot guidata da un giovane di Bovolone che con ogni probabilità non l’ha visto a causa del buio ed è risultato negativo all’alcoltest.
L’impatto è stato tremendo e il ragazzo è stato per sbalzato molti metri ed è finito in un campo lungo la strada.
Quando sono arrivati i soccorsi era già morto. I Carabinieri stanno facendo gli accertamenti del caso.
Questa tragedia ripropone il tema della circolazione dei monopattini che si sono diffusi negli ultimi anni come mezzo di trasporto alternativo per muoversi nel traffico. E’ dei giorno scorsi l’esito del referendum organizzato dalla municipalità di Parigi per conoscere i parere dei propri cittadini circa l’uso del monopattino: al 90% si sono espressi per vietarne l’uso. E’ troppo pericoloso. Sia per chi lo utilizza, sia per chi si muove con gli altri mezzi. Così nella capitale francese verrà vietato.
Sarebbe interessante sapere come la pensano i veronesi. Di sicuro, così com’è oggi, i monopattini rappresentano un pericolo. E’ vero che in qualche modo risolvono, almeno parzialmente, il problema della mobilità urbana, ma è anche vero che il prezzo che si sta pagando è troppo alto, anche in termini di vite umane, dato che fino ad oggi in Italia morti sono stati 27.
Il monopattino sfugge a tutte le regole. Quelli che lo usano vanno sui marciapiedi come sulle strade in mezzo alle macchine, non osservano minimamente la segnaletica, spesso non hanno luci che ne rendano visibile la presenza con il buio, e chi li guida non è tenuto a portare un casco per riparare la testa in caso di caduta.
Sono un pericolo pubblico. Senza contare che molti di quelli che lo utilizzano si sono abituati ad abbandonarlo dove capita, il più delle volte di traverso al marciapiedi, ostacolando il passaggio di chi cammina e rendendo addirittura impossibile quello di chi è costretto a muoversi in carrozzina o col deambulatore. Per non dire del pericolo che arrecano ai non-vedenti o agli ipo-vedenti. Un referendum si potrebbe fare anche da noi per capire come la pensano i veronesi. In ogni caso è urgente che vengano imposte delle regole molto chiare e che vengano fatte rispettare. Prima che ci scappi qualche altro morto.

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