Si toglie un sassolino dalla scarpa Ciro Maschio, responsabile veronese di Fratelli d’Italia: “Per mesi, prima e dopo le elezioni, – scrive in una nota- era stato messo in dubbio che Fratelli d’Italia avrebbe votato l’autonomia e si gufava sulle presunte divisioni con gli alleati. La risposta concreta é arrivata con l’approdo del disegno di legge sull’autonomia differenziata nel Consiglio dei Ministri”.

Il parlamentare si riferisce ai dubbi che erano stati espressi sulla possibilità che l’iter sull’autonomia trovasse degli ostacoli il Fratelli d’Italia. D’altra parte troppe erano state le prese di posizione contrarie o, quantomeno, scettiche a cominciare dal referendum del 2017, momento decisivo per far partire il meccanismo per la legge che oggi pare in dirittura d’arrivo. Per non parlare delle esternazioni dei singoli preoccupati per l’unità nazionale, per arrivare, risalendo nel tempo, alla battaglia del Msi contro l’istituzione delle regioni nel 1970, agli emendamenti per annacquare la devolution nel 2005, al referendum abrogativo del 2006 sostenuto da esponenti di Alleanza Nazionale. Insomma, senza andare a scomodare la storia della destra politica italiana, dal Msi a FdI, l’autonomia era sempre stata guardata con sospetto se non con avversione.
Invece Giorgia Meloni ancora una volta ha stupito tutti e l’ha fatta passare in consiglio dei Ministri. Alla faccia di chi diceva che si sarebbe arenata in qualche corridoio dei palazzi romani, la bozza di ddl è passata non appena è arrivata sul tavolo del governo.

“Un passo importante nel percorso di riforme del nostro programma. Ancora una volta il Governo di Giorgia Meloni – ricorda con soddisfazione Maschio – conferma quella che dovrebbe essere la normalità a cui nessuno più era abituato, e cioè che c’é un Governo di centrodestra, che lavora compatto, che mantiene gli impegni e realizza il programma su cui ci si é impegnato con gli elettori. Adesso avanti tutta con le riforme. Il modo migliore per ripagare con coerenza e concretezza la fiducia che ci hanno dato gli elettori”.

Ed è a buon diritto che il deputato veronese rivendica il cambio di passo rispetto ai governi precedenti, mantenendo l’impegno programmatico su un tema, come quello dell’autonomia, che per la destra ha sempre rappresentato una difficoltà nel rapportarsi con l’alleato leghista. Un tasto, l’autonomia, che è sempre stato meglio non toccare nella destra italiana storicamente caratterizzata da una cultura centralista ed elettoralmente particolarmente forte a Roma e nel sud.

L’aver mantenuto l’impegno elettorale ha quindi un valore doppio. Da un lato, come ricorda Maschio, perché ha smentito il malcostume della politica italiana di promettere una cosa e di farne un’altra. E dall’altro, perché l’impegno è stato mantenuto anche a costo di poter avere qualche mal di pancia all’interno del partito. Brava quindi la Meloni.