Stamattina l’assessore alle Strade, giardini e arredo urbano Federico Benini è stato in giro per Veronetta a raccogliere le richieste dei cittadini di uno dei quartieri più critici della città per la presenza di molti immigrati, ma che per storia e patrimonio architettonico è uno dei più belli di Verona.
Viabilità, spaccio, pulizia, buche sono i problemi più sentiti. Le buche, d’accordo. Non mancano neanche negli altri quartieri. Dipendono da lavori di scavo fatti male, dalle sovrapposizioni delle asfaltature e dalla lentezza del comune per ripristinare un manto stradale accettabile.
Poi c’è la pulizia che lascia a desiderare. Colpa di molti abitanti maleducati che non osservano le regole della raccolta. Ma anche dell’Amia, che per una scusa o per l’altra non fa un servizio efficiente, lasciando i cassonetti stracolmi. Certo non siamo a Roma e nemmeno a Napoli. Ma per la pulizia di strade e piazze si potrebbe fare molto di più. Questo il parere generale dei cittadini.
Molto sentito è anche il problema del traffico. E, al di là dei casi specifici della circolazione nel quartiere, è riconducibile alla mancanza di un collegamento stradale veloce fra Borgo Venezia e i quartieri est della città e borgo Trento e la parte nord-ovest. S’è parlato per anni del traforo ‘lungo’, quello che proponeva Tosi, ma che poi non s’è realizzato perché troppo costoso. Poi Sboarina aveva deciso per quello breve, più semplice da fare e che comunque avrebbe scaricato Veronetta dal traffico. Ora c’è Tommasi. Intanto bisogna ancora passare dalla strozzatura del teatro Romano. Con tutto quel che ne consegue in termini di inquinamento e di rallentamento della mobilità generale del quartiere. Infine la sicurezza. Lo spaccio di droga e la presenza di spacciatori, ovvero di delinquenti, quasi tutti stranieri, rimane un grave problema sentito dalla gente, che va a mettere in discussione la sicurezza degli abitanti di un quartiere che fa parte del centro storico di Verona a tutti gli effetti.
