Decima sconfitta consecutiva per il Verona che è stato battuto al Bentegodi dallo Spezia, diretto concorrente per un salvezza che appare compromessa. Era un’occasione per sollevare la testa dall’ultimo posto in classifica e per rialzare il morale. Anche perché dopo la sconfitta di misura con la Juve di giovedì in una gara dove aveva anche giocato bene meritando, se non la vittoria, almeno un pareggio, la speranza era tornata ad affacciarsi in riva all’Adige. Speranza che oggi era stata alimentata di più dal gol di Verdi avvenuto alla mezz’ora su una splendida azione di Lasagna, migliore in campo. Il vantaggio su uno Spezia che pareva rassegnato faceva ben sperare. Bisognava chiudere la partita con un altro gol. E Lasagna con le sue irresistibili progressioni c’ha provato. Ma non c’è stato niente da fare. In una delle sue sgroppate s’è scontrato con il portiere spezzino che ha subito un grave incidente ed è stato sostituito.

Il gol è arrivato, nel secondo tempo. Ma nella porta sbagliata: quella veronese. E poi è arrivato anche il secondo, sempre dopo degli errori, troppi, della difesa. Il resto non conta. Il nervosismo subentrato, la delusione e un’oggettiva incapacità di andare in gol e di difendersi hanno prodotto la decima sconfitta consecutiva che costringe il Verona all’ultimo posto in classifica a 8 punti dalla zona salvezza. Adesso ci sono 2 mesi di sosta per i mondiali. Si riprende a gennaio. Ma ritirarsi fuori da una situazione così brutta è un’impresa quasi impossibile: perdere 10 volte di fila dopo aver anche cambiato allenatore significa una sola cosa: è una squadra che non funziona.