Mamma e bambino devono stare assieme. Il tragico incidente di Roma non cambia le regole della gestione del neonato

Dopo il tragico episodio di alcuni giorni fa a Roma, dove una mamma s’è addormentata allattando il neonato e l’ha involontariamente soffocato le principali società scientifiche dei neonatologi, degli ostetrici e dei ginecologi ribadiscono le posizioni espresse: il cosiddetto rooming-in, cioè la gestione del neonato accanto alla mamma subito dopo il parto rimane valido.
E’ ormai provato che separarli, tenendo il bambino nel ‘nido, come avveniva in passato, ostacola l’avvio della relazione genitore-famiglia-neonato e dell’allattamento, non è naturale e comunque non garantisce da eventi imprevisti e tragici. In particolare dal “collasso post natale”. Si tratta di un evento improvviso molto raro che colpisce 8 neonati ogni 100 mila. Si verifica nella prima settimana, a volte per patologie non diagnosticate in bambini apparentemente sani.
Quindi tenere il neonato nel letto accanto alla mamma, se questa è vigile, in una posizione di sicurezza, è un fatto naturale, pratico, indiscutibile.
Da evitare invece il dormire assieme. Per i primi sei mesi di vita bisogna riporre il bambino a fine poppata nella culla, specie se non sono presenti altri familiari o operatori sanitari. Queste le regole. Tuttavia è inevitabile che mamma e bambino si possano addormentare nello stesso letto. E’ sempre successo e sempre succederà.

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