Mancano i medici di famiglia. Il sindaco incontra i loro sindacati

I sindacati dei medici di famiglia Fimmg, Fismu, Smi e Snami hanno incontrato Sboarina per esporre le preoccupazioni legate alla carenza di organico per i pensionamenti e alla scarsità di spazi per gli ambulatori. Due problemi che toccano da vicino i veronesi e che sono state illustrate al sindaco quale responsabile della salute pubblica. A preoccupare anche l’assistenza agli over80, sempre più numerosi e bisognosi di essere seguiti da vicino, anche in collaborazione con le strutture comunali dei Servizi sociali.
Un confronto finalizzato a far conoscere a chi amministra la città le priorità della categoria, per allargare il tavolo di dialogo.
“L’esperienza della pandemia mi ha fatto toccare con mano l’importanza della medicina territoriale e di prossimità – ha detto il sindaco -. I medici di medicina generale sono stati fondamentali, il primo presidio sanitario a contatto con i cittadini. La competenza in materia sanitaria è della Regione e dal 2020 ad oggi la collaborazione con Ulss 9, Azienda Ospedaliera e Regione è stata costante e proficua. Proprio perché ne conosco l’importanza e la capacità, penso che sia importante trasferire ai decisori regionali le questioni territoriali attraverso una figura delegata che faccia da ponte di collegamento tra la città e la sanità. Ringrazio i rappresentanti delle sigle sindacali per avermi voluto coinvolgere, i loro pazienti sono i miei concittadini. Infatti sono stato coinvolto anche nel problema del medico di base a Porto San Pancrazio perché il Comune è il primo referente per le preoccupazioni dei quartieri. Anche in questo ambito, come in tanti altri, la collaborazione e la rete sono sempre utili”. 

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