Zaia ha firmato l’ordinanza con cui dichiara lo stato di crisi idrica in tutta la regione. Il presidente del Veneto ha informato della decisione anche il capo del Governo Draghi. L’ordinanza, valida da ieri, potrebbe essere modificata nelle disposizioni in base all’andamento meteorologico. Con essa vengono disposte le misure necessarie a fronteggiare la situazione di deficit idrico conseguente al cambiamento climatico che ha causato un’eccezionale povertà di precipitazioni nella prima parte del 2022.
In particolare si chiede a tutti i Veneti, e in particolare a chi opera nell’agricoltura, a quelli che irrigano giardini e parchi e ai titolari di concessioni a derivare, un “uso parsimonioso e sostenibile” dell’acqua. I Consorzi di bonifica devono dare priorità al servizio nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza irrigua, tenendo conto anche delle colture e della loro fase. Per fronteggiare le sempre più frequenti crisi idriche, Zaia ha auspicato che venga convocato un tavolo tecnico di coordinamento tra l’Autorità Distrettuale, la Regione del Veneto e le Province Autonome di Trento e di Bolzano per definire una gestione sovra-regionale della crisi in atto.