‘Quando a Verona suonava il Rengo’, il romanzo storico di Giorgio Massignan

E’ uscito l’ultimo libro di Giorgio Massignan, ‘Quando a Verona suonava il Rengo, un romanzo storico ambientato nella nostra città negli anni dal 1914 al 1945. 

Giorgio Massignan, architetto e urbanista, già assessore al Comune di Verona e presidente di Italia Nostra, fondatore dell’osservatorio territoriale Verona Polis, è un profondo osservatore e studioso della nostra città. Ed è l’amore per Verona che sta all’origine anche di quest’ultimo suo lavoro letterario. 

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I protagonisti rappresentano le diverse classi sociali dell’epoca e appartengono a cinque famiglie: tre borghesi, una sostenitrice dei partiti risorgimentali, una attratta dal nascente movimento fascista, la terza vicina alla dottrina sociale della Chiesa; una di operai, militanti del partito socialista; infine, una famiglia di mezzadri legata alla cultura cattolica. 

Le esistenze dei giovani protagonisti si dipanano in questa cornice sociale, con sullo sfondo i drammi, le speranze e le grandi trasformazioni di anni intensi, aperti e chiusi dai due conflitti mondiali.

Alla base del testo c’è una documentata ricostruzione di eventi, personaggi, costumi, atmosfere di un’epoca cui si affianca una narrazione, sempre in chiave realistica, che sposa figure realmente esistite con altre di fantasia.

Prima di entrare nel vivo del racconto, prima di ogni capitolo, viene fornita un’inquadratura storica degli avvenimenti. 

“Quando a Verona suonava il Rengo” narra il periodo compreso tra le due guerre mondiali, viste in duplice prospettiva: internazionale e quindi anche italiana, e locale. 

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Il testo vive però anche di uomini e donne di fantasia, utili a delineare lo spirito dell’epoca, e corredati di quei sentimenti, ideologie, abitudini che da sempre appartengono alla sfera umana nell’eterna contrapposizione tra buoni e cattivi, idealisti e opportunisti, delatori e loro vittime. 

Non mancano la collettività, il popolo, i partiti politici e la Chiesa, che contribuiscono a definire il “colore” di una società.  

Il protagonista è il giovane Lorenzo Battaglia, figlio dell’avvocato Alvise e della contessa Elisa, rampollo di una famiglia di possidenti, destinato a intraprendere la medesima carriera paterna. Ma prima di completare gli studi universitari, si trova di fronte al conflitto mondiale del 1915, schierandosi senza titubanze dalla parte degli interventisti, convinto della necessità di liberare gli ultimi territori italiani ancora sottoposti al giogo austroungarico. 

Un atteggiamento che lo mette in contrasto con il padre che, da liberale giolittiano, è ostile all’entrata in guerra dell’Italia.

Il prosieguo vede l’evoluzione degli scenari militari in cui Lorenzo diventa figura di primo piano, facendosi apprezzare da chi combatte assieme a lui anche durante il secondo conflitto mondiale. 

Accanto al protagonista prendono forma gli amici più stretti ma anche i voltagabbana che, per meri motivi utilitaristici, non esitano a tradire le istanze della prima ora e a macchiarsi di crimini perpetrati contro persone molto care a Lorenzo.

La Storia, scandita da eventi nazionali e internazionali, si intreccia dunque con la quotidianità di una popolazione alle prese con situazioni dapprima temute, poi sempre più minacciose, quindi tragicamente reali.

Il Rengo del titolo è una delle due campane (l’altra è la Marangona) della Torre dei Lamberti, il cui suono non solo segnalava le adunanze del Consiglio comunale, ma anche chiamava alle armi la cittadinanza in caso di attacchi.

Sempre in tema storico Massignan ha scritto altri due romanzi: ‘Gli artigli dell’aquila’ e ‘I giorni degli ideali e delle illusioni’ oltre che il saggio sulla storia di Verona ‘L’Adige racconta’. Sull’urbanistica veronese ha pubblicato i saggi: ‘La gestione del territorio e dell’ambiente a Verona’ nel 2013, ‘La Verona che vorrei’ e ‘Verona, il sogno di una città’ nel 2017. 

Il respiro del bosco’, ‘La luna e la memoria’, ‘Anche stanotte torneranno le stelle’ e ‘I fantasmi della memoria’, sono romanzi di carattere ambientali scritti sempre da Giorgio Massignan.

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