Ecco i dati ufficiali sui medici e sugli studenti di medicina in Italia forniti dall’Istat. Nell’anno accademico 2022/23 gli iscritti a Medicina sono stati 15.300. Nel 2010/11 erano 9.700. I laureati in Medicina nel 2022 sono stati poco meno di 10 mila, ovvero 1/3 degli iscritti al 1° anno si perde per strada. Sono 49.200 gli specializzandi nell’anno accademico 2022/23, con un incremento rispetto al 2017/18 di 20.900.
8900 docenti a Medicina
I corsi di formazione in Medicina generale, dai quali escono i medici di famiglia, nel 2023 (per il triennio 2023-26) sono 2.600. I docenti di ruolo nell’ambito delle Scienze mediche tra il 2015 e il 2021 sono circa 8.900. L’Italia è al 14° posto nell’Unione europea per numero di medici: 410,4/100 mila abitanti.
In Francia ce ne sono 318,3; in Belgio 324,8; in Austria 540,9; in Germania 453,0; in Spagna 448,7. Nel 2021, il 55,2% dei medici in Italia ha 55 anni e più, a fronte del 44,5% in Francia, 44,1% in Germania e 32,7% in Spagna.
In Italia la dotazione di medici specialisti è di 328,3 medici/100mila abitanti. superiore a quella di Austria (300,7), Spagna (277,6) e Francia (180,0) e inferiore a quella della Germania (349,5).
I Medici di medicina generale in Italia sono 40.250 pari a 68,1/100 mila abitanti in Italia, 72,8 in Germania, 74,8 in Austria, 94,4 in Spagna e 96,6 in Francia.
In Italia i Medici di medicina generale sono 40.250, dato del 2021, 68/100 mila abitanti. In 10 anni sono calati di 5.187 unità mentre sono aumentati il carico di assistenza, parti a 1.260 assistiti per medico. E’ il Nord la parte del paese più svantaggiata, con una costante diminuzione della dotazione di medici di base, passata da 71/100mila abitanti del 2012 a 62/100 miila del 2021.
L’età media dei medici specialisti è di 53,7 anni, con una quota pari al 49,2% di medici specialisti con 55 anni e più 11. Tra gli specialisti over 54 la maggior parte sono cardiologi, ginecologi, internisti, psichiatri e soprattutto chirurghi (58,6%). La quota di over 54 anni tra i medici d’urgenza è passata dal 26% al 41,8%; tra gli oncologi dal 23,7% al 32,8%; tra i geriatri dal 32,8% al 45,2%.
