Il Nas al Pronto Soccorso privato di Legnago. Ma ce ne saranno sempre di più

Al Pronto Soccorso privato del poliambulatorio Domus Salutis di Legnago sono arrivati i Carabinieri dei Nas. Li ha mandati il nuovo direttore generale dell’Ulss 9, Patrizia Benini, per verificare se lì esistano i requisiti per svolgere l’attività dichiarata nella comunicazione rivolta al pubblico.

Sicuramente non li ha. Non solo perché si tratta di una struttura privata pura, cioè non accreditata presso la Regione né convenzionata col Ssn, come sono per esempio l’Ospedale di Peschiera o quello di Negar, che fanno parte a pieno titolo della rete ospedaliera pubblica pur essendo di proprietà privata.

Pronto Soccorso. La definizione

Secondo la legge per essere definito Pronto Soccorso dev’essere una “struttura organizzativa ospedaliera deputata ad effettuare in emergenza-urgenza stabilizzazione clinica, procedure diagnostiche, trattamenti terapeutici, ricovero oppure trasferimento urgente al Dipartimento di Emergenza e Accettazione – DEA di livello superiore di cura, in continuità di assistenza, secondo specifici protocolli organizzativo-assistenziali mirati alla gestione delle diverse patologie.

La funzione di pronto soccorso è prevista per un bacino di utenza di 80.000 – 150.000 abitanti, un tempo di percorrenza maggiore di un’ora dal centro dell’abitato al DEA di riferimento e un numero di accessi annuo appropriati superiore a 20.000 unità.

Nas al Pronto Soccorso privato di Legnago

Il Pronto Soccorso DEA di I livello svolge funzioni di spoke nella rete dell’emergenza-urgenza; esegue tutti gli interventi previsti per l’ospedale sede di Pronto soccorso e svolge funzioni di accettazione in emergenza urgenza per patologie di maggiore complessità, di osservazione breve intensiva e di medicina di urgenza e, ove necessario, trasferisce in continuità di assistenza, al DEA di II Livello, superiore per livello di cura. La struttura sede di DEA di I Livello serve un bacino di utenza di 150.000 – 300.000 abitanti con un numero di accessi annui appropriati superiore a 45.000.

Nas al Pronto Soccorso privato di Legnago

Il Pronto Soccorso DEA diII Livello  esegue tutti gli interventi previsti nell’ospedale sede di DEA di I livello ed è sede di discipline di riferimento per le reti delle patologie complesse; le funzioni di accettazione in emergenza- urgenza per il trattamento delle patologie acute ad elevata complessità, in particolare per quanto attiene alle alte specialità o alle specialità che fanno riferimento a centri regionali o sovra regionali (Centro ustioni, Centro trapianti, Unità spinali, Cardiochirurgia, Neurochirurgia).

Serve un bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000 abitanti, con numero di accessi annui appropriati superiore a 70.000, ricovero oppure trasferimento urgente al DEA di livello superiore di cura, in continuità di assistenza, secondo protocolli concordati per patologia (es. reti assistenziali ad alta complessità).

D’altra parte è arcinota la disfunzione che affligge i Pronto Soccorso e che costringe ad ore di attesa chi vi ricorre. L’Adige già scritto delle motivazioni di queste disfunzioni che creano notevoli problemi sia all’utenza che agli operatori sanitari. Ed abbiamo anche indicato le soluzioni che consistono, oltre a dedicare a questo servizio fondamentare più risorse materiali ed umane, in una riforma delle sanità territoriale non più prorogabile.

Tuttavia quello che accade a Legnago, come in altre parti d’Italia, è la risposta, seppure spontanea, disordinata e forse anche irregolare, ad una mancanza del Servizio Sanitario Nazionale. Di questo passo altri ne apriranno.

Nas al Pronto Soccorso privato di Legnago

Le leggi sono leggi e vanno rispettate. E i funzionari del Ssn hanno il dovere di farle rispettare. Però bisogna anche tener conto che i cittadini si difendono come possono. Tutte quelle iniziative che nascono per supplire alle carenze, a volte anche vergognose, del sistema sanitario, acquistano, se gestite con professionalità e onestà, una loro legittimità, quantomeno etica, di fronte all’inadempienza dello Stato nel garantire la salute dei cittadini. 

Gettonisti, Family Doctor e “pronto soccorso” privati non esisterebbero se la sanità funzionasse.

Quanto poi a questi ultimi, che necessariamente si rivolgono solo ai codici bianchi e verdi, scaricano i Pronto Soccorso, quelli veri, e posso avere una loro funzione positiva. Si tratta semmai di cambiarci solo il nome e regolamentarli. 

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