Nasce il Consorzio Forestale: 9mila ettari fra Baldo e Valdadige di boschi da gestire

Il Consiglio comunale di Ferrara di Monte Baldo (VR) ha approvato lo statuto del Consorzio Forestale del Baldo Valdadige. Si tratta del primo atto per l’avvio di un nuovo ente consortile che si occuperà della gestione delle proprietà forestali pubbliche nel territorio veronese, comprese tra il Monte Baldo e la limitrofa Val d’Adige. A partecipare al Consorzio, come soci fondatori, sono stati chiamati anche i comuni di Brentino BellunoBrenzoneDolcèCaprino VeroneseMalcesine e San Zeno di Montagna; oltre a Veneto Agricoltura che – è tra le attività che la Giunta regionale ha indicato all’Agenzia regionale -, in questa fase farà da coordinatore del progetto d’accordo con la Regione, anche partecipandovi con le foreste demaniali regionali veronesi del Monte Baldo e della Val d’Adige.

A regime, il Consorzio Forestale del Baldo-Valdadige potrà gestire un complesso di oltre 9.000 ettari di territorio, con la possibilità di una futura adesione da parte dei proprietari privati che ad oggi, soprattutto per la limitata dimensione degli appezzamenti e per le difficoltà logistiche, non trovano convenienza in una gestione attiva del bosco.  

Tra i compiti del Consorzio, la valutazione delle possibilità di utilizzo del materiale legnoso per filiere energetiche e reti di ultima generazione, al servizio di aree non metanizzate quali piccole contrade o realtà pubbliche ad elevata domanda di energia esistenti nei comuni aderenti al futuro Consorzio. Oltre alla risorsa forestale sarà compito di quest’ultimo valorizzare anche altri prodotti della montagna, promuovendo percorsi di certificazione ambientale e di qualità e puntando su un ampio ventaglio di servizi ecosistemici e ricreativi nei quali l’area perilacustre del Baldo-Val d’Adige già eccelle.

Si tratta del primo esempio sul territorio regionale di una forma di gestione che nasce dall’esigenza di unire proprietà forestali spezzettate, al fine di razionalizzare e valorizzare economicamente al meglio queste realtà territoriali, sia sul fronte della difesa idrogeologica, della biodiversità e della sostenibilità ambientale, sia su quella della competitività economica in un mercato difficile e critico nel nostro Paese come quello del legno.

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