Neghi le foibe? nessun contributo dalla Regione Veneto

«Con enorme soddisfazione accolgo l’approvazione da parte dell’Aula della Mozione di cui sono primo firmatario che invita la Giunta regionale a sospendere ogni tipo di contributo a favore di tutte le associazioni che si macchiano di riduzionismo e di negazionismo nei confronti del dramma delle Foibe”. Così il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale del Veneto Raffaele Speranzon che aggiunge: “Vergognoso, invece, il voto contrario espresso dai banchi dell’opposizione. È la dimostrazione che in consiglio regionale siede un’opposizione che ancora oggi non sa fare i conti con la propria storia omettendo di riconoscere le gravissime responsabilità dei comunisti (si chiamano proprio così: comunisti!) anche italiani che dopo aver simpatizzato per i loro compagni jugoslavi infoibatori, hanno prima discriminato i profughi Giuliano Dalmati e poi per decenni insabbiato il dramma vissuto da nostri connazionali”.

“Ancora oggi sotto le insegne dell’Anpi si presentano iniziative editoriali inaccettabili con le quali si offende la memoria di Norma Cossetto (nella foto), e in generale delle vittime giuliano dalmate, per nascondere – attacca Speranzon – i crimini del comunismo internazionale, di cui la vicenda delle Foibe e dell’esodo è uno dei capitoli, che ha insanguinato il mondo con decine di milioni di vittime”.

“Avremmo potuto condividere, in linea di principio, anche la Mozione presentata dalla Consigliera Cristina Guarda – continua il Capogruppo – purché vi fosse prima di tutto il riconoscimento di una verità storica incontrovertibile, ovvero che si ricordasse che tra gli antifascisti si annoveravano pure i brigatisti rossi che, in nome della loro ideologia, proprio in Veneto compirono i loro primi assassini, e tra i più efferati, lasciando alle proprie spalle una scia di sangue e di lutti che solo in parte, e a volte con fatica, viene ancora oggi ricordata. Se fosse stata accettata la nostra proposta, mirata a modificare quella Mozione nel titolo, esprimendo ferma condanna a ogni forma di intolleranza e discriminazione noi l’avremmo votata convintamente – conclude Speranzon – ma la nostra proposta emendativa non è stata accolta inspiegabilmente”.

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