Obbligo di certificazione per ottenere i bonus in edilizia. Più garanzie, e per SoaLaghi si sviluppa anche il fatturato

L’obbligatorietà dell’attestazione SOA per i bonus edilizi traina il settore e la crescita della veronese SOAlaghi Spa. L’azienda, fondata nel 2001, è specializzata nel conferire alle imprese la certificazione obbligatoria per la partecipazione alle SOA, gare d’appalto pubbliche. È una delle 15 “Società Organismi di Attestazione” italiane, l’unica nella provincia veronese, autorizzata ad operare dall’ANAC, Autorità nazionale anti corruzione (ANAC).

Dal 2023 l’attestazione SOA sarà richiesta anche nel settore dei lavori privati. Quindi per beneficiare degli incentivi fiscali, quali i bonus edilizi, per i lavori di importo superiore a 516 mila euro, le imprese appaltatrici e subappaltatrici dovranno essere in possesso dell’attestazione. L’obbligo scatterà dal 1° luglio 2023, tuttavia a decorrere dal 1° gennaio e fino al 30 giugno dell’anno prossimo occorrerà dimostrare di aver almeno sottoscritto un contratto con uno degli enti certificatori che rilasciano l’attestazione.

Simone Severi, AD di SoaLaghi
La certificazione fornisce più garanzie sia a chi commissiona i lavori che allo Stato

SOAlaghi è una società di diritto privato e allo stesso tempo per l’attività che svolge ha funzioni pubbliche: deve infatti riscontrare la bontà, veridicità e correttezza di tutti i documenti che l’impresa utilizza ai fini della dimostrazione dei requisiti utili alla propria qualificazione.

“La nuova norma di legge intende fornire maggiori garanzie sia a chi commissiona i lavori che allo Stato. Riteniamo”, spiega l’ing. Simone Severi, amministratore delegato di SOAlaghi, “che il governo abbia valutato l’attestazione SOA come strumento di controllo dei requisiti delle aziende non solo per gli appalti pubblici, ma anche nel settore privato in quanto finanziato anche con soldi pubblici. Un altro vantaggio dell’attestazione SOA sarà per gli operatori dell’edilizia la possibilità di accedere ai fondi del PNRR: un’occasione di crescita per il settore che dovrà mettersi al passo con gli obblighi di legge”.

“Stiamo già riscontrando un buon movimento di imprese, con un incremento dei contratti del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Parte di questi nuovi contratti saranno fatturati nel 2022 e una parte nel 2023, ma contiamo comunque di chiudere il 2022 con un +6% rispetto al 2021 che ha generato un giro d’affari di quasi 2,7 milioni, il +22% in più rispetto al 2018. Quest’anno”, aggiunge Severi, “abbiamo inserito sei nuove risorse che portano il un team a 24 persone, con un’età media di 40 anni di cui il 70% è laureato e il 60% è composto da donne. Deteniamo il 4% di tutto il mercato nazionale delle imprese attestate e il 50% nella provincia di Verona. Siamo leader anche nei territori di Modena, Bologna. Mantova con una significativa presenza in tutto il Nord Italia”.

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