Operazione trasparenza di Acque Veronesi: così abbiamo retribuito, risparmiando, il nostro direttore generale

Acque Veronesi risponde a muso duro al consigliere comunale Federico Benini, Pd, che in conferenza stampa questa mattina ha messo nel mirino due eventi: l’inquinamento dell’acqua potabile da piombo e ferro in alcune case di via Marin Faliero, al Saval, e l’incremento di stipendio del Dg della società che segue il ciclo delle acque nel nostro territorio. In entrambi i casi, per la società di Lungadige Galtarossa, la denuncia non è suffragata da dati reali. «Dire che esiste un’incertezza di fondo sulla potabilità dell’acqua è cosa grave ed equivale ad un procurato allarme e a tal proposito si ricorda che l’unico ente qualificato nel definire la potabilità dell’acqua è l’Ulss – sottolinea una nota di Acque Veronesi – . Sul caso sollevato dal consigliere Benini al Saval, va chiarito che un possibile problema all’interno di alcuni appartamenti non riguarda l’acquedotto, in merito al quale Acque Veronesi rassicura tutti i cittadini rispetto alla potabilità dell’acqua. Dallo storico delle analisi effettuate non si evidenzia alcun tipo di problematica chimica per le acque prodotte dalla centrale che alimenta la zona interessata». Va aggiunto al riguardo che l’ente proprietario degli immobili, l’Agec, ha già annunciato che avvierà controlli con l’Ulss per verificare l’esattezza della denuncia.

«In merito al contratto del Direttore Generale, Silvio Peroni, incarico a termine e della durata di tre anni, cogliamo volentieri l’occasione per sottolineare che per precisa volontà del Consiglio di Amministrazione, la retribuzione complessiva è stata ridotta rispetto al precedente contratto.

Nei primi due anni infatti tale retribuzione è stata ridotta sia nella parte fissa che nella parte variabile. Vista l’unanime soddisfazione del Consiglio di Amministrazione relativamente ai risultati ottenuti nei primi due anni e alle maggiori responsabilità assunte, si è ritenuto di riconoscere solamente nel terzo anno un adeguamento della parte variabile incentivante, che verrà eventualmente liquidata al raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2021, quindi non prima di Luglio 2022, e che in ogni caso manterrà l’importo complessivo del contratto inferiore a quello precedente. Quindi in merito al contratto in oggetto, l’azienda nei tre anni ha ottenuto un risparmio. Limitare l’adeguamento alla parte variabile inoltre è coerente con la volontà del Consiglio di Amministrazione di promuovere una nuova cultura aziendale, orientata a premiare i risultati a discapito delle vecchie rendite di posizione. È anche grazie a ciò che l’azienda ha potuto mettere a disposizione del territorio 200 mila euro per il fondo di solidarietà sociale, per le famiglie non in grado di pagare le bollette dell’acqua».

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