Palazzo Barbieri, l’atrio intitolato a Falcone e Borsellino. Sboarina: “Qui entrano solo gli onesti”

Da oggi ci sono due sentinelle speciali che vigilano su Palazzo Barbieri. Per ribadire, senza se e senza ma, che qui non c’è spazio per la criminalità organizzata, in ogni sua forma. Nella Giornata nazionale in memoria delle vittime della mafia, il Comune intitola l’atrio del municipio ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, simboli emblematici della lotta alla mafia, le cui vite e destini si incrociarono nella stessa battaglia.  La targa, ma non solo.

A ricordare i due eroi che nel 1992, a distanza di pochi mesi, furono assassinati dalla mafia, nell’atrio del municipio è collocato un’immagine dei due giudici, non una qualunque, bensì la trasposizione artistica di una foto realizzata dagli studenti del liceo Artistico, incaricati della prestigiosa commissione. C’erano anche loro, i ragazzi dell’indirizzo figurativo della 4^ e 5^ L questa mattina in municipio alla cerimonia organizzata in occasione della ricorrenza nazionale e per la nuova intitolazione.

Presenti il sindaco Federico Sboarina, il Prefetto Donato Cafagna, il tenente colonnello del Comfoter di Supporto Anacleto Bonivento, il rappresentante di Avviso Pubblico Daniele Zivelonghi, il consigliere comunale con delega a Legalità e Trasparenza Roberto Simeoni, gli  studenti con il dirigente scolastico Michele Bragantini e la professoressa Chiara Bergamo, don Tullio parroco di Santissima Trinità in Monte Oliveto che ha benedetto la targa. 

 “Ci sono giorni della vita di ognuno di noi che restano stampati nella memoria e ci si ricorda esattamente dove eravamo per l’eccezionalità del momento. Il 23 maggio e il 19 luglio 1992 sono due date che non dimenticheremo mai, le due stragi di Capaci e via D’Amelio, che hanno segnato la storia del Paese e in particolare la lotta contro la mafia – ha detto Sboarina -. Oggi, con questa iniziativa, vogliamo ribadire con la massima fermezza che nel nostro territorio non c’è spazio per la criminalità organizzata e che qui in Comune il malaffare non deve nemmeno avvicinarsi. A Verona non funziona la concorrenza sleale di chi pensa di muoversi attraverso vie traverse, abbiamo scelto solo una via maestra: quella dell’onestà. Il muro invalicabile è già stato alzato, insieme alle istituzioni, alla Forze dell’Ordine e alle associazioni, perché purtroppo la mafia è presente anche nella provincia di Verona. Una minaccia che arriva in giacca e cravatta a offrire aiuto a chi è in difficoltà economica e poi, come un cancro, si insinua e uccide. Un male che dobbiamo combattere affinché non si diffonda. Lo so che è una parola da non usare, ma siccome rende bene l’idea stavolta la dico: la mafia fa schifo. E da oggi in municipio ci sono due ‘sentinelle’ che ricordano, a chi avesse qualche dubbio, che qui entrano solo le persone oneste. Ringrazio il consigliere Simeoni, questa iniziativa è partita da una sua idea, e gli studenti del liceo Artistico per il prezioso contributo”. 

“Questa è la terza iniziativa in pochi giorni che testimonia la volontà del nostro territorio di resistere e reagire con forza al tentativo di aggressione da parte della criminalità organizzata – ha aggiunto il Prefetto -. Falcone e Borsellino sono stati due grandi magistrati che hanno combattuto la mafia in modo diverso rispetto al passato, colpendo non solo la base ma, per la prima volta, cercando nelle istituzioni gli uomini legati alla mafia. Un coraggio che hanno pagato con la vita. Ringrazio il sindaco perché questa iniziativa vuole affermare con forza la contrarietà ad ogni tipo di criminalità. La mafia è tentacolare, impoverisce il territorio, danneggia le imprese, fa male a chi rispetta le regole, agli onesti. Perciò dobbiamo respingerla con tutte le forze e continuare a farlo con questa stessa determinazione e fermezza”.

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