Giorgia Meloni ha commentato così le misure per gli anziani varate dal consiglio dei ministri: «Il Governo sigla un ‘Patto per la Terza età’ e pone le basi della riforma complessiva delle politiche in favore degli anziani e contro la loro marginalizzazione». Obiettivo «prendersi cura degli anziani a 360 gradi e rispondere a tutti i loro bisogni ed esigenze». «Gli anziani – ha aggiunto – non sono solo parte delle nostre famiglie, ma rappresentano il cuore stesso della società e un patrimonio di valori, tradizioni e conoscenze prezioso per la Nazione. Avere cura degli anziani significa avere cura di tutti noi».
La premier spiega così il provvedimento del governo: «potenzia l’assistenza domiciliare per scongiurare così il ‘parcheggio’ degli anziani nelle strutture sanitarie; affianca agli strumenti economici già previsti per la non autosufficienza, un pacchetto di interventi di prestazioni socio-sanitarie; incentiva nuove forme di co-housing; prevede più servizi e ausili per le situazioni di maggiore fragilità; presta particolare attenzione ai caregiver e viene finalmente data maggiore diffusione alle cure palliative». Il principio base del provvedimento è il diritto delle persone anziane di continuare a vivere ed essere curate a casa loro. Viene anche semplificata la procedura di valutazione della non autosufficienza. La valutazione verrà fatta nei “punti unici di accesso”, evitando la penosa peregrinazione da un ambulatorio e da un ufficio all’altro. 

Verrà istituita una governance nazionale delle politiche per gli anziani che coordinerà interventi come la promozione dell’inclusione sociale; del cosiddetto “turismo lento”; della coabitazione solidale e intergenerazionale, anche nell’ambito di case-famiglia. Verranno poi integrate l’assistenza domiciliare integrata (Adi) e del servizio di assistenza domiciliare (San). Importante il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice e la previsione d’interventi a favore dei caregiver familiari.

La riforma introduce l’«assegno unico per gli anziani»: graduato sulla base del bisogno assistenziale ed erogabile a scelta del beneficiario sotto forma di trasferimento monetario e di servizi alla persona.
E’ la prima volta che un governo, prendendo atto del cambiamento demografico del paese che ha prodotto uno sbilanciamento della popolazione, si fa carico concretamente con un disegno di legge degli anziani.