Per i tecnici della Regione Veneto a Legnago non è stato rilevato inquinamento da Pfas in atmosfera

(di Stefano Cucco) I tecnici della Regione del Veneto, attraverso una nota ufficiale, sono intervenuti sul possibile inquinamento da Pfas in atmosfera facendo sapere che “con riferimento alle notizie di stampa emerse in questi giorni, circa il rischio di inquinamento da Pfas in atmosfera legato a processi di recupero e rigenerazione dei carboni attivi o allo smaltimento dei percolati di discarica tramite termodistruzione, le strutture tecniche della Regione rendono noto che, fino ad oggi, non è mai stato rilevato alcun inquinamento da Pfas nell’atmosfera del Veneto. Ciò sia con riferimento in generale al territorio regionale, sia in particolare all’area di Legnago in cui si svolgono operazioni di rigenerazione di carboni attivi usati negli acquedotti”. L’eventualità di un inquinamento da Pfas in atmosfera aveva, nei giorni scorsi, generato allarme e timore nell’opinione pubblica, tanto da preoccupare anche alcuni amministratori locali come ad esempio Graziano Lorenzetti, primo cittadino di Legnago, spingendoli a chiedere verifiche specifiche. Queste prontamente sono arrivate, dopo che i tecnici regionali hanno eseguito tutte le opportune verifiche. “L’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente (Arpav)”, riporta il documento, “ha svolto in tal senso accurati controlli presso gli stabilimenti, con campionamenti e analisi, i cui risultati – comunicati anche alle Forze dell’Ordine – non hanno dato evidenza di alcun trasferimento di inquinanti nella matrice aria. Sono, inoltre, state avviate attività di confronto tecnico con altre agenzie per approfondire tecniche di campionamento e metodiche di analisi, fra le altre con Arpa Piemonte, con la quale sono in corso proprio in questo periodo attività congiunte, sia in Veneto che in Piemonte. Considerata la delicatezza del tema, la questione è stata esaminata anche dalla commissione Ambiente e Salute della Regione del Veneto, che ha escluso, sulla base degli elementi attuali, qualunque tipo di impatto o di rischio sanitario. Ciò nonostante, considerata la rilevanza del tema e l’effettiva necessità di garantire la massima tutela della popolazione e dell’ambiente, la Regione ha interessato della questione l’Istituto Superiore di Sanità e l’Ispra, rappresentando altresì, in sede di audizione presso la Commissione Ambiente del Senato, la necessità che lo Stato intervenga finalmente anche in questo ambito, ponendo limiti rigorosi per le emissioni di Pfas in aria e sul suolo, oltre che nelle acque”. Il documento, infine, si conclude con un’esortazione indirizzata a Roma. “Ancora una volta la Regione del Veneto si pone all’avanguardia nell’affrontare questa delicata tematica che, come noto, riguarda tutto il mondo occidentale, svolgendo altresì un ruolo di stimolo nei confronti del Governo e del Parlamento della Repubblica, cui spetta ai sensi della Costituzione la competenza esclusiva a legiferare in materia, affinché si arrivi velocemente ad una normativa nazionale importante per la protezione dell’ambiente e della salute”.

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