E’ stato presentato oggi a Venezia il Masterplan fino al 2037 dell’aeroporto Marco Polo di Venezia. Prevede investimenti per 2 miliardi di euro, ed un traffico di 20 milioni di passeggeri. Tutto questo implica l’allestimento di nuove strutture, perché con quella attuali lo scalo nel 2026 sarebbe al massimo delle sue possibilità con 12 milioni di passeggeri.
In linea con le attuali tendenze un occhio di riguardo è riservato alla sostenibilità ambiente, per la quale sono destinati 380 milioni. Sarà Save ad accollarsi l’85% dei 2 miliardi necessari all’ampliamento dell’aeroporto. Il restante 15% a carico di terzi, sempre privati.
Le opere rispetteranno l’attuale look del Marco Polo, che però verrà esteso ai lati per un totale di 100 mila metri quadrati, ottenendo così una struttura di quasi 200 mila metri quadrati.
Non sarà inoltre necessario costruire una nuova pista. Verrà però riqualificata l’attuale pista di rullaggio per poter essere utilizzata per i decolli e gli atterraggi in caso di chiusura della pista principale.
Tutto questo mentre l’aeroporto di Verona sta assumendo sempre di più i connotati di uno scalo secondario di periferia. D’altra parte è controllato dalla veneziana Save. Che, come previsto, fa gli interessi del Marco Polo. Ma a questo pare che ai vertici della politica veronese non interessi. Ai vertici. Ma ai cittadini sì.