Più Europa contro Giuliano Amato: ha cercato di tutto pur di bocciare i quesiti referendari…

Sulla bocciatura della Corte Costituzionale intervengono oggi Anna Lisa Nalin, Segreteria nazionale di Più Europa, e Lorenzo Dalai, Coordinatore di Più Europa Verona. Sottolineano: «Abbiamo raccolto più di 1.240.000 firme, a cavallo dell’estate, in un periodo in cui spesso si pensa solo alle agognate ferie. Invece abbiamo avuto un riscontro trasversale che attesta un’aspettativa popolare per una legge giusta e umana, che disciplini le tematiche del fine vita. Un consenso che comunque non viene cancellato dalla decisione della Consulta di bocciare il quesito sul Referendum Eutanasia legale, che noi continuiamo a ritenere ammissibile. Le lunghissime file della scorsa estate in tutta Italia ai tavoli anche di +Europa, restano una straordinaria testimonianza di passione civile e di umanità, e sarà nostra responsabilità portare avanti la battaglia giusta per essere liberi fino alla fine in ogni sede, a partire dal Parlamento, da domani mattina.

La bocciatura anche del referendum per la legalizzazione della Cannabis -aggiungono Nalin e Dalai – priva l’Italia di una stagione di discussione pubblica e partecipazione elettorale per riforme di libertà e responsabilità. Ci sarebbe stato un confronto appassionato e appassionante tra i SI e i NO, che avrebbe coinvolto direttamente milioni di elettori, invece questa è una vittoria assegnata a tavolino dalla Consulta. L’Italia resta ferma dov’è, mentre altri paesi vanno avanti, nel campo dei Diritti Civili. Abbiamo avuto la netta sensazione che il Presidente Amato, che aveva dichiarato di non essere alla ricerca del ‘pelo nell’uovo’, abbia invece utilizzato la lente di ingrandimento e, anzi, si sia impegnato a inserirlo dove nemmeno c’era… Il nostro impegno per la legalizzazione della cannabis, per toglierla ai mercati criminali e per evitare il carcere a persone a causa della coltivazione e produzione di  questa sostanza, proseguirà. A questo punto contiamo su di una forte partecipazione alla consultazione referendaria per far capire ai membri del Parlamento che è ora di finirla con le manfrine pre-elettorali e che si devono assumere le loro responsabilità».

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