Pronte le nuove regole nella sanità per far fronte ai ritardi accumulati causa Covid.

Assunzioni, straordinari ben pagati, coinvolgimento del privato. Mentre tutti pensano al Covid ed ai malati Covid non bisogna dimenticare tutti gli altri. L’emergenza sanitaria da pandemia ha provocato enormi ritardi nelle visite e soprattutto negli interventi chirurgici sia perché il personale medico ed infermieristico è stato dirottato sui reparti Covid, sia perché da le strutture, critiche e non, sono state occupate dai lati contagiati. Si rende quindi necessario ed urgente rivedere l’organizzazione degli ospedali per far fronte a questo grave problema e risolverlo. Non intervenire tempestivamente – siamo già in ritardo- significa condannare degli altri malati che potrebbero essere salvati con un’operazione o anche semplicemente con una visita.

A questo scopo è stato istituito fin dal settembre scorso presso il Ministero della Salute un Tavolo tecnico sulla chirurgia generale che ha elaborato alcune proposte per risolvere questa situazione che ora il Ministro dovrebbe affrettarsi a mettere in pratica. La prima è di destinare risorse adeguate per assumere personale e per pagare straordinari e incentivi per gli operatori sanitari che sforano l’orario di lavoro.E’ necessario entrare nell’ordine di idee che negli ospedali non devono esistere né sabato né domenica e le strutture devono essere utilizzate h 24 per smaltire i ritardi accumulati con la pandemia. Perciò vanno pagate bene, ma molto bene tutte le ore in più di ogni medico e di ogni infermiere.  La secondaè di destinare dei posti letto nei reparti critici e non dedicati esclusivamente ai pazienti chirurgici no Covid. Vanno quindi ripensati gli spazi negli ospedali e sfruttai quelli creati per il Covid nella prima fase dell’emergenza Covid. La terza consiste nella sospensione temporanea dei tetti degli interventi chirurgici imposti alle strutture private convenzionate. Cosa che il Veneto ha già attuato dalla scorsa primavera. Se mancano personale e posti letto bisogna andare là dove ci sono, cioè nella sanità privata. Solo così sarà possibile smaltire i ritardi e salvare vite. Tutte le energie, tutte le risorse devono essere finalizzate a superare l’emergenza. Si tratta di proposte di buonsenso che vanno subito applicate.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail