Protesta contadina. Ovvero lo scollamento fra la politica e chi lavora la terra

La protesa contadina è diffusa in tutt’Europa. Qualche domanda bisognerà pur farsela se una parte fondamentale del settore primario, che si chiama così perché viene prima degli altri, in quanto più importante perché produce quello che mangiamo, quindi indispensabile per la vita, manifesta contro le leggi che lo governano. 

Le richieste del popolo dei trattori, al Governo italiano e all’Europa, sono chiare. Fateci lavorare, rispettateci, non legiferate in modo da renderci la vita impossibile. E su questo L’Adige ha già scritto ancora prima che scoppiasse la protesta. Ma c’è anche un altro aspetto da considerare: lo scollamento fra la politica e coloro che coltivano la terra e producono il cibo.

Protesta contadina.Scollamento fra politica e agricoltori

La riprova l’abbiamo avuta proprio qui a Verona.

Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, ha fatto un bel gesto quando è arrivato a Veronafiere per l’inaugurazione: non si è sottratto dall’incontrare la rappresentanza del popolo dei trattori, come magari avrebbe fatto qualche suo collega, ma è andato a confrontarsi con loro. Di questo bisogna dargliene atto. Tuttavia quello che ha dichiarato è nei fatti una presa di distanza. Il ministro, riferendosi alla spaccatura tra il mondo della protesta contadina e quello della Coldiretti, ha osservato che non è possibile che il mondo agricolo sia diviso e parli con voci e lingue diverse.

Protesta contadina.Scollamento fra politica e agricoltori

“Mettetevi d’accordo” ha detto Lollobrigida, ponendosi anche legittimamente super partes. Una posizione che però acquisirebbe senso solo nel momento in cui, tornato a Roma, convocasse le varie organizzazioni agricole e lavorasse per individuare le soluzioni che possano rimuovere le cause della protesta. Ma questo lo si vedrà solo nei prossimi giorni. Intanto il dato politico di cui il ministro non può non tenere conto è che la protesta dei trattori sta dilagando in tutta l’Italia, senza distinzione questa volta tra nord e sud.

Protesta contadina.Scollamento fra politica e agricoltori

L’altro dato che è emerso a Verona è la posizione del Partito Democratico, espressa da suo europarlamentare Paolo Castro. Egli in sostanza ha detto senza mezzi termini che coloro che stanno protestando in Italia non rappresentano che sé stessi, e che invece invece l’interlocutore politico è solo la Coldiretti. Una delegittimazione del popolo dei trattori. Un altro passo che allontana la sinistra dai lavoratori per renderla sempre più funzionale alla grande industria, che anche nel settore agroalimentare persegue fini e interessi diametralmente opposti a quelli del popolo contadino che protesta.

Protesta contadina.Scollamento fra politica e agricoltori

La protesta ha solide radici

Ma quello che la politica si dovrebbe chiedere è perché una gran parte del mondo agricolo non si riconosce più nelle organizzazioni tradizionali? Sono dei pazzi?Degli esagitati? Dei sovversivi le migliaia di agricoltori che con i loro trattori stanno manifestando in tutto il paese? E’ evidente che le ragioni della spaccatura tra organizzazioni contadine spontanee e ufficiali delle motivazioni reali e profonde deve pur averle. E la politica non le può ignorare.

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