Alessia Rotta e Vincenzo D’Arienzo hanno presentato questa mattina il piano infrastrutturale che dal prossimo anno porterà a Verona una massa considerevoli di investimenti, pari a 6 miliardi€ che ne cambieranno il volto. Così i due parlamentari Dem: «Dal 2023 e per sette anni, Verona sarà la città italiana più importante per gli investimenti infrastrutturali. Mai così dal dopoguerra ad oggi! L’anno prossimo saranno definiti i lavori progettuali per i rilevanti interventi infrastrutturali concernenti la congiunzione delle tratte già in costruzione Brescia/Verona e Verona/Padova, e da costruire Verona/Pescantina, con la nuova stazione di Porta Nuova:

  • Nodo AV/AC di Verona Ovest (interventi funzionali all’inserimento nella stazione di Verona Porta Nuova (binari IV e VI) della tratta AV/AC BS-VR).
  • Nodo AV/AC di Verona Est (interventi funzionali all’ingresso a Verona della tratta Verona-Vicenza nella nuova stazione elementare di Verona P.N.).
  • Linea Fortezza-Verona (Quadruplicamento della linea Fortezza-Verona – Lotto 4 Verona/Pescantina- Ingresso da Verona Nord).

A questi si aggiunge un intervento di Potenziamento del Quadrante Europa che renderà Verona capitale italiana della logistica. Verona sarà centrale per tutti i traffici, crocevia di passeggeri e merci, con il miglioramento della qualità delle infrastrutture ferroviarie e delle stazioni esistenti. Nessuna città italiana godrà di simili benefici. Nel dettaglio:

  • Nodo di Verona Ovest. Il progetto include gli interventi funzionali all’inserimento nella stazione di Verona Porta Nuova (binari IV e VI) della tratta AV/AC Brescia-Veronae prevede la realizzazione di ca. 3,6 kmdi linea AV/AC nonché di ca. 3,3 kmconcernenti l’interconnessione merci di Verona. E’ parte integrante dell’intervento il rifacimento di circa 4,2 kmdi linea storica. Il costo è di 376 M€. Il Progetto Definitivo è stato avviato il 7.12.2021 e si prevede l’attivazione nel 2028.
  • Nodo di Verona Est. Il progetto include gli interventi funzionali all’ingresso a Verona della tratta Verona-Vicenzae prevede la realizzazione di ca. 6,6 kmdi nuova linea, una nuova “stazione elementare” a Verona Porta Nuova e un nuovo fascio merci di tre binari in zona Cason collegato alla linea “indipendente merci” da realizzare nell’ambito dell’intervento “Nodo di Verona Ovest”. Il costo è di 380 M€. Il progetto definitivo sarà avviato a giorni e l’attivazione ad oggi stimata per fasi sarà a partire dal 2028 con  ultimazione nel 2030.
  • Ingresso nel nodo di Verona (da nord). E’ in corso la revisione del progetto preliminare del 2014 finanziato con circa 25 M€ (altre risorse arriveranno entro marzo 2022) con la redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica Economica che sarà conclusa entro la fine del mese di febbraio 2022. Il costo è di 998 milioni di euro. L’iter autorizzativo sarà avviato entro marzo 2022 e l’attivazione è prevista nel 2030,
  • Potenziamento di Verona Quadrante Europa. Sarà realizzata una vera e propria stazione di Verona Quadrante Europa (Infrastruttura Ferroviaria Nazionale) con l’ampliamento del fascio arrivi e partenze con allungamento di n. 6 binari esistenti al modulo di 1000 m connessa direttamente con la direttrice del Brennero e con la linea da e per Bologna/Mantova. Sarà realizzato anche un nuovo Terminal di carico e scarico composto da cinque binari lunghi 750 metri comprensivi anche dell’attrezzaggio tecnologico, gru a portale e aree di stoccaggio, nell’area attualmente impegnata del settore automotive (da ricollocare in altra area dell’interporto). Il costo è di 167 milioni di euro e l’attivazione è prevista entro il 2026.

Questi rilevanti investimenti saranno possibili grazie alla “Cura del Ferro” voluta dal Governo Renzi che nel biennio 2015/2016 ha impresso alle fasi progettuali e autorizzative, nonché ai finanziamenti, il vigore necessario per poter dire, oggi, che a “breve” avremo nuove ed invidiabili infrastrutture strategiche per l’Italia. A Verona! Nei prossimi anni – continuano Alessia Rotta e Vincenzo D’Arienzo – si riverseranno su Verona circa 2 miliardi di euro che sommati a quelli per le tratte Brescia/Verona, Verona/Padova e Verona/Pescantina portano l’investimento a circa 6 miliardi di euro. Una cifra enorme per il nostro territorio che consentirà sviluppo e crescita e, soprattutto, prospettive future di attrattività imprenditoriali, di dinamismo economico che devono essere governate perché modificheranno il tessuto sociale ed economico finora conosciuto.  Sarà necessario – concludono i parlamentari Dem – un progetto industriale che disegni Verona almeno fino al 2050 per cogliere le opportunità e volgerle nella direzione desiderata per il miglioramento della qualità della vita dei veronesi e per l’affermazione della buona occupazione».