Il ritorno di Aldo Brancher mentre Salvini è per l’accordo con Tosi: “Errore madornale non farlo. Spero che gli amici di Fratelli d’Italia ci ripensino”

Domani a mezzogiorno scade il termine per dichiarare gli apparentamenti dei candidati sindaco che si devono affrontare al ballottaggio di domenica 26 giugno. Non sarà però un apparentamento quello di cui discuteranno i “plenipotenziari” che si stanno incontrando in queste ore, bensì un accordo politico basato su un programma comune senza scombussolare la composizione del prossimo consiglio comunale. Su questa linea vanno intesi i passi in avanti fatti sia da Flavio Tosi («Non voterò per Tommasi, più facile che voti per Sboarina, sentirò il partito») sia dallo stesso Federico Sboarina («Non ho chiuso con nessuno, ho accolto la disponibilità di Forza Italia, ma non attraverso tecnicismi incomprensibili agli elettori»).

Al tavolo dei mediatori, per Flavio Tosi, rispunta l’ex ministro Aldo Brancher (lo stesso che “fucilò” Alfredo Meocci quando voleva imporre a Verona Flavio Castelletti e dovette “arrendersi” al ticket Tosi-Meocci) che è stato mentore di Daniele Polato, oggi consigliere di FDI in Regione Veneto, e fidatissimo di Sboarina.

La politica nazionale, nel frattempo, continua a spingere per un accordo puntando più alla “bandierina” sulla mappa elettorale che non sulla governabilità inseguita da Sboarina. Matteo Salvini parlando oggi a Sesto S.Giovanni l’ha definita “un errore madornale”. Lo aveva già anticipato a Porta a Porta martedì scorso: “io l’apparentamento con Forza Italia e con Tosi lo fare subito domani mattina”, aveva detto. E oggi conferma la sua posizione aperturista mettendo in guardia Sboarina sui rischi del  rifiuto. “Il centrodestra unito vince, il centrodestra diviso perde.” “E’ una questione di numeri- dice  Salvini, che aggiunge che  “gli elettori hanno sempre ragione e se Tosi ha preso il 20% vuol dire che qualche idea buona ce l’ha”. E la valutazione, suggerisce, dev’essere esclusivamente politica, prescindendo da simpatie, antipatie e rivalità personali. 

La linea della Lega è quindi chiara: apparentamento. “Però – aggiunge il leader leghista- Sboarina è di Fratelli d’Italia…” , dev’essere quindi la Meloni ad ‘ordinare’ al proprio sindaco di fare l’accordo. E il tempo stringe (soprattutto per Forza Italia che senza apparentamento o accordo per il secondo turno, non avrà incassato nulla da queste elezioni). “Spero che gli amici di Fratelli d’Italia ci ripensino” chiosa Salvini…

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