Per sfatare le false notizie che sono emerse in questi giorni, l’assessore alla pianificazione urbanistica Ilaria Segala, ha tenuto una conferenza stampa in sala Arazzi. Verona, come il 90% dei comuni del Veneto non ha ricevuto i finanziamenti. Ma quali sono le motivazioni? Bisogna analizzare il bando. Per i comuni grandi come il nostro il bando prevedeva una possibilità di richiedere finanziamenti per importi fina a 20 milioni di euro.

“Il comune di Verona si è trovato a un bivio: più progetti o alcuni centrati?- ha spiegato l’assessore – La scelta del comune è stata quella di concentrarsi ulteriormente sui progetti di punta. Dovevano essere tutti progetti già presenti nel triennale poiché i fondi del Pnrr devono essere impiegati per scelte realistiche, finanziabili perché realizzabili velocemente.”

“I vincitori del bando infatti- ha continuato Ilaria Segala- devono aggiudicare i lavori entro il 2023, effettuare il 30% del SAL entro il 2024 e chiudere i lavori entro il 2026. Sono tempi stringenti. Sono state ammesse 1.784 opere con questi fondi. Verona è al 69esimo posto con l’Arsenale e al 70esimo con il Parco della cultura urbana. Questi progetti sono stati ammessi e sono in classifica. Non sono rientrati in quelli finanziati perché sono oltre il limite dell’importo di questo finanziamento.”

L’indicatore decisivo e fondamentale di questo bando è l’indice di vulnerabilità sociale e materiale che comprende il disagio assistenziale, l’analfabetismo, giovani ancora fuori dal mondo del lavoro ecc… Verona, non essendo tra le città più colpite da queste problematiche, non ha ricevuto nessun finanziamento. D’altronde il bando era stato introdotto per incentivare la rigenerazione sociale ed è per questo che il 90% delle città venete non hanno ricevuto finanziamenti. In questo caso sono le città del sud, che presentano problematiche legate al disagio sociale ad essere avvantaggiate.

Il Pnrr- Piano nazionale di ripresa e resilienza assegna quasi la metà dei fondi per la rigenerazione urbana a 4 regioni del sud. Dei 3,4 miliardi complessivi, 451 milioni sono stati destinati alla Campania, 408 alla Sicilia, 387 alla Puglia e 328 al Lazio. Mentre il Veneto è fanalino di coda con soli 30 milioni. Seguono solo Valle D’Aosta, Friuli, Trentino e Basilicata.