Da oggi, lunedì 3 giugno cominciamo a lavorare per noi stessi e non per lo stato. Lo chiamano il “giorno di liberazione fiscale”. Una liberazione simbolica. Secondo i calcoli della Cgia di Mestre su quanto pesa il fisco sui lavoratori italiani, tutti, dipendenti e autonomi, da oggi i soldi che guadagneremo saranno tutti nostri. Dal 1° gennaio abbiamo lavorato per pagare le tasse: 154 giorni, sabati e domeniche comprese.  Un’immagine per evidenziare il peso enorme della fiscalità sugli italiani che versano allo stato 909,7 miliardi che poi dovrebbero ritornare in servizi. Salvo quello che rimane nelle pieghe degli sprechi e delle inefficienze.

Tasse.Da oggi lavoriamo per noi

Ad addolcire la pillola il dato che quest’anno ci liberiamo un giorno prima e che la pressione fiscale scenderà dello 0,4% rispetto al 2023, che comunque rimane il 42,1% del Pil. Magra consolazione.

Per stabilire la data del 3 giugno la Cgia ha calcolato che il Pil previsto per quest’anno è di 2.163 miliardi. Diviso per 366 giorni, è di 5,9 miliardi al giorno. La previsione delle entrate statali dal gettito è di 909,7 miliardi che rapportati al Pil giornaliero danno 154 giorni dall’inizio dell’anno.

A fronte di quelli che le tasse le pagano ci sono 2,8 milioni di lavoratori irregolari che evadono in tutto o in parte. Soprattutto al Sud. In Calabria c’è una quota di ‘nero’ del 19,6%, in Campania del 16,5, in Sicilia del 16 e in Puglia del 14,4. La media italiana è dell’11,3.

Meno tasse con il governo Berlusconi

Il record della pressione fiscale, 43,4%, è stato raggiunto nel 2013, con i governi Monti e Letta.

Nel 2005 c’è stata la pressione fiscale più bassa, al 39% con il governo Berlusconi.

Tasse.Da oggi lavoriamo per noi

Le regioni che danni più gettito al netto dei contributi previdenziali sono la Lombardia con 87,9 miliardi, il Lazio con 43,5, l’Emilia Romagna con 34,2 e il Veneto con 33,8. Dati che risentono del fatto che sono tra le più popolate d’Italia e i livelli di reddito tra i più elevati.

In Europa solo Francia, Belgio, Danimarca e Austria hanno una pressione fiscale superiore alla nostra. L’Italia è al 5° posto. La Germania al 10°.