Test rapidi: da lunedì si potranno fare anche dai medici di base di tutto il Veneto

I 3150 medici di base del Veneto dovranno effettuare i test anti Covid ai loro pazienti: da martedì avranno a disposizione circa 200mila tamponi rapidi non molecolari, che verranno forniti dall’Azienda zero. L’obbligo è contenuto nella nuova ordinanza firmata da Luca Zaia a fronte dei nuovi dati della pandemia: 2.697 i nuovi positivi, 908 i ricoverati in area non critica, 127 in terapia intensiva. Ai 3150 medici di base si aggiungeranno in settimana anche i 500 pediatri convenzionati. In sostanza, il medico di base dovrà operare come ufficiale di salute pubblica: eseguire il tampone presso il proprio studio; presso il domicilio del paziente; in locali messi a disposizione dai Comuni e dalle Ulss. La sua certificazione avrà valore anche per l’Inps riducendo le scocciature burocratiche dei pazienti. Il medico è obbligato ad operare, pena un regime sanzionatorio che può arrivare sino alla disdetta della convenzione con la Regione. Il tampone sarà gratuito per il paziente mentre la Regione riconoscerà un fee (dai 12 ai 18€ a tampone a seconda se l’esame verrà effettuato o meno nello studio del medico) ai medici di base. L’accordo è stato raggiunto con le maggiori associazioni dei medici, ha valore erga omnes e non è prevista l’obiezione di coscienza. Luca Zaia ha annunciato anche il prossimo varo di disposizioni per evitare gli assembramenti inutili, lo struscio, anche nei centri commerciali.

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