(di Bulldog) Viene da chiedersi perchè paghiamo lo stipendio a certa gente. Perchè mandiamo in Consiglio regionale persone che perdono tempo sull’ intitolazione delle strade e nell’ammettere o meno dittatori, pseudo-dittatori, collaborazionisti…nell’elenco di chi può o non può essere citato ai bordi di una strada. Persone che sprecano i nostri soldi per correggere una mozione, facendolo da un punto di vista ideologico, spacciandocelo pure per colpo di genio. Il Consiglio regionale – domanda, non avete proprio nulla da fare per lavoro, industria, sicurezza sociale? cos’è, vi avanza tempo libero? – ha deliberato ed approvato una proposta di legge nazionale – che quindi, verrà decisa a Roma e non a Venezia: della serie, inutile a dir poco – i criteri per vietare che le pubbliche strade e piazze vengano titolate a persone, eventi, simboli di regimi dittatoriali. La destra chiede che vengano tolte le onorificenze che la Repubblica ha generosamente concesso a criminali di guerra (le medaglie, le pensioni no…teniamo tutti famiglia si vede) quali, ad esempio, Josip Broz Tito, il macellaio responsabile della morte di decine di migliaia di italiane e italiani in Istria e Dalmazia, Responsabile in qualità di capo politiche delle soldataglie che hanno commesso impunemente stupri, saccheggi, omicidi al solo fine di far prevalere una componente etnica su un’altra e di rubarne i beni.

Per accettare Tito (dopo aver provato a togliere ogni riferimento al dittatore, l’unico cui l’Italia ha davvero intitolato piazze e strade, tributandogli onori e il Cavalierato di Gran Croce) la sinistra ha ottenuto che il divieto di intitolazione sia esteso anche a coloro che hanno assunto cariche o ricoperto ruoli dirigenziali nel regime fascista e nella Repubblica sociale italiana.

Ma nel farlo ha proposto di bannare per sempre anche i nomi di Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro di Savoia, Jair Messias Bolsonaro e Vladimir Vladimorovic Putin…

In effetti, siamo pieni di strade intitolate al Caudillo, a Benito Mussolini, a Adolfo Hitler e davvero non si capisce come la Repubblica democratica sia riuscita a sopravvivere in tutti questi anni ad una tale esposizione dei simboli della dittatura 1922-1945… Ora, questo “dibattito” ha portato alla scrittura di almeno quattro comunicati stampa ed a chissà quante ore di “lavoro” davvero: non avete nulla di più serio da fare? E noi pure la manteniamo ‘sta gente…