Tommaso Ferrari, consigliere comunale, interviene sul revamping di Cà del Bue, il termovalorizzatore mancato chiamato oggi alla produzione di biometano: «Dopo lo stop al termovalorizzatore che chiude un lungo capitolo durato decenni – spiega infatti Ferrari – ora serve dare impulso ad un impianto obsoleto e poco efficiente. ll biometano a Ca’ del Bue è sicuramente un primo passo positivo: per Verona, per l’ambiente e per Agsm Aim. Serve però fare fare altri passi in avanti e imboccare la strada dell’economia circolare, trasformando questo impianto spaventosamente sottoutilizzato in una vera e propria piattaforma per il riciclo ed il recupero dei rifiuti che possa essere utile a tutta la provincia di Verona. Serve un vero e proprio revamping dell’impianto per sbloccare la situazione e renderlo finalmente un impianto all’avanguardia. In una città in cui la raccolta differenziata è sotto la soglia del 50 per cento, puntare sull’economia circolare è l’unica strada obbligata. La gestione dei rifiuti e il recupero delle materie sono asset che richiedono investimenti, strategia industriale e visione, tutto il contrario di quanto hanno dimostrato di avere le Amministrazioni che si sono succedute negli ultimi 15 anni, gestendo la questione di Ca’ del Bue in maniera disastrosa».