UniVerona, prima in Italia per qualità dell’attività di ricerca fra i grandi atenei

L’Anvur, Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca, ha pubblicato sul proprio sito web un comunicato stampa e alcune slides esplicative relative ai risultati della valutazione della produzione scientifica e delle attività di Terza Missione delle istituzioni di formazione superiore e ricerca italiane.  Come sottolineato dall’Anvur nel suo comunicato “i risultati della VQR saranno utilizzati dal Mur per ripartire, già dal presente anno, l’80% della parte premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario (Ffo) e per individuare i Dipartimenti di Eccellenza degli Atenei statali italiani che potranno competere per ottenere un importante finanziamento straordinario destinato a sostenere un progetto di ricerca e sviluppo quinquennale”.  

Il processo di valutazione è stato dimensionalmente imponente, avendo coinvolto 17 aree disciplinari, oltre 90.000 ricercatori per complessivi, 182.000 prodotti di ricerca, valutati da 615 esperti disciplinari e da 11.289 revisori esterni. 

Il rapporto VQR 2015 – 2019 ha evidenziato una valutazione estremamente positiva per la qualità dei risultati dell’attività di ricerca dell’Ateneo di Verona che nel quinquennio 2015-2019 è al secondo posto in Italia fra i 61 Atenei statali valutati e Primo assoluto fra gli Atenei con analoga classe dimensionale (grandi atenei). 

“Questo risultato – dichiara il Magnifico Rettore Prof. Pier Francesco Nocini – ci riempie di legittima soddisfazione ed è sicuramente dovuto all’impegno delle nostre ricercatrici e ricercatori, ma è anche il prodotto del nostro sforzo collettivo, che comprende il supporto del personale tecnico amministrativo, nel quadro di una nuova cultura della valutazione che ha deciso di dare il primato al lavoro di squadra rispetto alle pur legittime aspettative individuali.  È mia profonda convinzione che proseguendo in questo impegno collettivo, lavorando con tenacia e convinzione al miglioramento continuo della qualità della produzione scientifica e della reputazione accademica del nostro ateneo, lo straordinario potenziale della nostra università darà frutti sempre più evidenti e preziosi”. 

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