Urbanistica, Damiano Tommasi ancora tace sulla “sua” idea di Verona. Intanto, imita Tosi e Sboarina

(di Giorgio Massignan) La nuova Giunta di Verona si è insediata da circa otto mesi, ma sui grandi e piccoli problemi e sulle grandi e piccole opere che avevano messo in crisi le precedenti amministrazioni di centrodestra, non si hanno riscontri.  Anche sul metodo di progettare la città, sinora, non si sono notati grandi cambiamenti rispetto al passato.  L’inizio della pianificazione partecipata e della consultazione dei cittadini sulle scelte urbanistiche e ambientali del proprio territorio, sembra essere ancora lontano.

Da anni si attende la nomina della consulta del verde per renderne efficace il regolamento, già approvato dalla passata amministrazione.  Nel frattempo, vengono abbattuti alberi di alto fusto e sani con le stesse giustificazioni utilizzate dagli assessori del centrodestra.

Sarebbe importante far conoscere ai veronesi se le ipotesi della Giunta Sboarina di realizzare i Magazzini della Cultura al Pestrino; il Parco della Cultura Urbana (una serie di piattaforme per lo sport) in via Galliano;  un presunto parco urbano allo Scalo Merci della Ferrovia; l’hotel di 140 stanze nell’ex sede della Cassa di Risparmio in Via Garibaldi; e la pianificazione di  95.000 mq di residenziale; 75.000 mq di commerciale; 62.000 mq di direzionale;  42.000 mq di turistico ricettivo;  e di -25.000 mq di produttivo, per un totale di circa 300.000 mq; saranno confermate dalla nuova Giunta.

Inoltre, ci si chiede quali saranno le scelte sulla mobilità urbana e quale sistema di trasporto pubblico verrà proposto. Sarà ripreso il vecchio progetto del sindaco Tosi, rivisto poi dal sindaco Sboarina, del filobus; che è già costato molti milioni di denaro pubblico, taglio di centinaia di alberi sani e stravolgimento dei quartieri? Oppure sarà abbandonato per puntare ad un sistema e a dei percorsi più adatti alla nostra città?

Il recupero dell’Arsenale manterrà le destinazioni d’uso ipotizzate dalla precedente Giunta o saranno riviste nell’ambito di una diversa programmazione dei contenitori storici della città?

Le destinazioni d’uso dei tanti edifici monumentali venduti dal sindaco Tosi alla Fondazione Cariverona, saranno inseriti in un piano di programmazione organica del territorio, o definite caso per caso sulla base della maggior convenienza?

La ZAI storica sarà ancora lasciata alle scelte degli investitori privati, o verrà rivista attraverso un piano particolareggiato con l’obiettivo di realizzare una vera porzione di città?

Saranno riqualificate le periferie con verde, servizi e ZTL? Sono tutte questioni che hanno caratterizzato la recente campagna elettorale e differenziato i programmi dei candidati del centrodestra rispetto a quello del centrosinistra.

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