Venerdì 17 la Carmen definitiva di Franco Zeffirelli da il via al 99° Arena di Verona Opera festival 2022

Doppia inaugurazione del più popolare Festival d’Opera al mondo, giunto alla sua 99a edizione, all’insegna dei due titoli più amati e rappresentati nel millenario anfiteatro veronese: Carmen di Georges Bizet, venerdì e Aida di Giuseppe Verdi, sabato 18. Entrambi di Franco Zeffirelli, maestro della scenografia e della regia sia teatrale e lirica che cinematografica, di cui fra pochi mesi ricorrerà il centenario della nascita. All’Arena di Verona Zeffirelli è approdato nell’estate 1995 con una produzione di Carmen entrata nella leggenda, e qui ha realizzato la sua ultima Traviata, trasmessa in diretta in mondovisione a pochi giorni dalla sua scomparsa e alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Fondazione Arena inizia il proprio omaggio a Zeffirelli portando in scena Carmen: l’allestimento integra il progetto originario del 1995 con le migliori intuizioni che lo stesso Maestro aveva adottato per la ripresa del 2009 e soprattutto con importanti elementi scenografici, qui realizzati per la prima volta in assoluto, che Zeffirelli aveva solo disegnato senza poterli mai vedere in scena. Questa Carmen vuole quindi essere la sintesi definitiva della visione elaborata negli anni dal Maestro, con i diversi aggiustamenti tecnici e con il ritorno al respiro più ampio possibile della prima produzione: risultato raggiunto grazie al coinvolgimento della Fondazione Franco Zeffirelli a fianco degli storici collaboratori del Maestro, compresa Lucia Real che riprenderà le coreografie originali di El Camborio con il Ballo areniano, e con la partecipazione straordinaria del Ballo spagnolo della Compañia Antonio Gades diretta da Stella Arauzo. I costumi sono quelli originali di Anna Anni e le luci sono ridisegnate da Paolo Mazzon. Nell’anfiteatro veronese è stata rappresentata nel 1914, l’anno dopo la prima Aida, ed è il titolo più seguito e presente ancora oggi, secondo solo alla verdiana regina dell’Arena.

Per l’inaugurazione del 17 giugno e tutte le repliche del titolo, sale sul podio il maestro Marco Armiliato, Direttore Musicale del 99° Opera Festival, alla guida di Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona, delle voci bianche di A.Li.Ve. e di un cast internazionale di artisti di primo piano: è un debutto in scena quello del mezzosoprano francese Clémentine Margaine nei panni della protagonista, così come è un esordio assoluto in Arena quello del baritono Luca Micheletti come torero Escamillo, insieme al Don José del tenore statunitense Brian Jagde (all’atteso ritorno dopo l’inaugurazione ’18) e alla Micaela del soprano Karen Gardeazabal. Carlo Bosi e Nicolò Ceriani saranno i due affiatati contrabbandieri Remendado e Dancairo, mentre le amiche di Carmen, Frasquita e Mercedes, saranno le giovanissime Caterina Sala e Caterina Dellaere, entrambe alla prima presenza in Anfiteatro. Completano il cast Gabriele Sagona e Biagio Pizzuti come Zuniga e Morales, rispettivamente superiore e collega di Don Josè.

E sono solo i primi di una schiera di stelle internazionali che si alterneranno nel corso della stagione, rendendo ognuna delle nove recite di Carmen una vera e propria première: tutte alla prima volta in Arena sono le protagoniste J’Nai Bridges, Elina Garanca e Yulia Matochkina, affiancate dai carismatici Don Josè di Vittorio Grigolo e Roberto Alagna (entrambi per la prima volta nel ruolo a Verona). Come Micaela si avvicendano Gilda Fiume (al debutto), Maria Teresa Leva e Lavinia Bini e come Escamillo i baritoni Gèzym Myshketa e Claudio Sgura. Completeranno il cast gli esordienti Daniela Cappiello (Frasquita), Sofia Koberidze (Mercedes), Jan Antem (Dancairo), Vincent Ordonneau (Remendado) e Alessio Verna (Morales). Repliche: 24, 30 giugno, 14, 21, 31 luglio, 11, 14, 27 agosto. La serata inaugurale del 99° Arena di Verona Opera Festival sarà dedicata specialmente alla memoria di due fra i massimi cantanti del ‘900 molto presenti nella storia areniana: nel 2022 infatti ricorre il centenario sia del soprano Renata Tebaldi che del baritono Ettore Bastianini.

Sabato 18 giugno alle 21.15 invece ci sarà Aida: la prima di undici rappresentazioni per il Festival 2022 che ripropone l’Egitto aureo e i multicolori tessuti preziosi immaginati da Franco Zeffirelli per l’Arena di Verona esattamente vent’anni fa, con la ripresa dei costumi di Anna Anni e delle coreografie originali di Vladimir Vasiliev. L’operazione esteticamente abbagliante del massimo regista e scenografo restituisce alla perfezione la doppia anima dell’opera più amata e rappresentata in Arena dalla prima stagione 1913: il capolavoro di Verdi infatti colloca un triangolo amoroso all’ombra delle piramidi, in equilibrio fra intimismo e grandeur, e lancia un messaggio di pace senza tempo. A dirigerla torna l’esperto maestro Daniel Oren, beniamino del pubblico veronese e internazionale al proprio esordio stagionale: dopo le prime recite si alternerà sul podio col Direttore Musicale Marco Armiliato. Il cast della prima vede il debutto areniano del soprano Liudmyla Monastyrska nel ruolo del titolo, affiancata dal tenore Murat Karahan come Radamès e dal mezzosoprano Ekaterina Semenchuk come Amneris. Il leggendario basso Ferruccio Furlanetto sarà il gran sacerdote Ramfis, accanto agli esordienti Sava Vemié (Re) e Roman Burdenko (Amonasro), Francesca Maionchi (Sacerdotessa) e al Messaggero di Carlo Bosi. Oltre all’Orchestra, al Coro preparato da Ulisse Trabacchin e ai Tecnici della Fondazione Arena di Verona, in scena tornerà il Ballo coordinato da Gaetano Petrosino con la partecipaziono della stoll internazionali Ana Sophia Scheller, Ekaterina Olonyk, Fernando Montano.

Anche per Aida, la lista degli interpreti che si avvicenderanno sull’immenso palcoscenico dell’ anfiteatro comprende gli artisti più acclamati del panorama internazionale, molti del quali al debutto del ruolo in Arena accanto ai migliori giovani talenti emergenti solo per citarne alcuni: Anna Netrebko, Latania Moore, Yusit Eyvazov, Fabio Sartori, Olesya Petrova, Anna Maria Chiui, Quinther Groissböck, Michele Pertusi, Ambrogio Maestri, Amartuvshin Enkhbat. Repliche: 23 giugno, 3, 8, 16, 24, 28 luglio, 5, 21, 28 agosto, 4 settembre.

Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico commenta entusiasta: «Il 17 giugno torna in scena, dopo tre anni, qualcosa di speciale. Qualcosa che davamo per scontato e che abbiamo rischiato di perdere: non solo la magia di un grande spettacolo unico al mondo, ma anche arte, lavoro, identità, e il piacere di ritrovarsi in un rito collettivo nella piena capienza del nostro millenario anfiteatro. Con Carmen torna l’Arena di Verona che conosciamo, con i migliori interpreti di oggi e i grandi allestimenti per cui rappresenta l’Opera nell’immaginario collettivo. Per questo miracolo, alla vigilia di una stagione intensa e riconquistata, ringrazio tutte le Istituzioni che ci sono state vicine, partner e sponsor, le gloriose 67 colonne, e ogni singolo lavoratore della Fondazione, che per 46 sere accenderà di nuova vita questi capolavori immortali con professionalità e passione».

«Teniamo molto a questa Carmen, – aggiunge Stefano Trespidi, Vice Direttore Artistico, frutto di oltre vent’anni di allestimenti e riflessioni sul titolo da parte di Franco Zeffirelli. Quello che si vedrà in scena, grazie ai suoi collaboratori, è la sintesi di ciò che crediamo lui avrebbe desiderato per una delle opere che amava di più, quella con cui ha iniziato la sua storia d’amore con Verona, l’Arena e il suo Festival». Solo una settimana fa il progetto è stato insignito del primo premio come miglior progetto di fundraising del 2021 nella VI Edizione del Concorso Art Bonus, indetto dal Ministero della Cultura. La cerimonia si è tenuta proprio nell’Anfiteatro Veronese e ha ospitato tutti i finalisti del concorso nazionale.

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