Venerdì 18 marzo concerto di Fondazione Arena al Teatro Filarmonico.

(di Gianni Schicchi) Due straordinarie opere contemporanee sono l’argomento del 4° concerto sinfonico che la Fondazione Arena ha organizzato al Teatro Filarmonico per venerdì 18 marzo alle 20 (turno A), con replica sabato 19 marzo alle 17 (turno B). Si tratta di Les Illuminations di Britten, op. 18, per tenore e archi su testo di Arthur Rimbaud, dato così per la prima volta nel nostro teatro, con la parte solistica affidata all’acclamato inglese Toby Spence, un vero specialista del repertorio, che compie pure il suo debutto in terra scaligera. I testi della Cantata sono ricavati dall’omonima raccolta del poeta e Britten coglie l’oscillare del contenuto poetico tra i poli dell’irrequietezza e del lirismo, traducendolo in termini musicali fortemente personalizzati, di sorprendente densità evocativa, sia nella drammatica e forte articolazione di brani come,”Villes”, “Marine” e “Parade”, sia nell’innocenza lirica e crepuscolare di “Phrase”, “Antique”, e “Depart”.  

Il maestro Francesco Ommassini guiderà poi l’Orchestra di archi della Fondazione Arena anche nel poema sinfonico di Schőnberg, Verklärte Nacht, Notte trasfigurata, op. 4. Con questo sestetto per archi, più tardi trascritto per orchestra d’archi (questa la versione che verrà eseguita) dallo stesso autore, Schőnberg paga il suo tributo alla tradizione romantica inseguendo il sublime rapimento e l’ineffabile suggestione poetica suggeriti da una pagina di Richard Dehmel, dall’omonimo titolo, con mezzi che affondano nelle radici del dominante wagnerismo, nell’iper-cromatismo tonale, nel principio elaborativo brahmsiano. Ma in taluni passi, esasperando lo spasimo espressivo e la tensione armonica generata dal raggiungimento dei confini estremi connessi con le leggi tonali, Schőnberg delinea immagini sonore e rapporti timbrici destinati a trasferirsi in seguito ad altra tecnica, dilatandone lo spazio pancromatico. E’ in versione orchestrale che il brano viene comunemente eseguito. L’ultima volta in cui apparve nelle stagioni sinfoniche della Fondazione a Verona fu nel lontano 2006.

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