Verona e Negrar hanno firmato il patto di salvaguardia della Val Borago, l’area naturalistica fra Avesa, Quinzano e Montecchio

E’ stato sottoscritto oggi a Palazzo Barbieri l’accordo di collaborazione tra i Comuni di Verona e Negrar con l’associazione Il Carpino, per la valorizzazione  della Val Borago, l’importante sito naturalistico inoltre mille ettari che si estende fra Avesa, Quinzano e Montecchio, a cavallo dei due comuni.
Il piano d’intervento riguarda oltre 38 ettari ed è finalizzato a promuovere la conservazione della biodiversità della zona, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale e con il coinvolgimento dei cittadini, delle comunità locali e delle imprese del territorio. L’accordo, che avrà una durata di 15 anni con possibile rinnovo, avvallato anche dal Comune di Negrar, permetterà, oltre alla valorizzazione, anche la tutela e la conservazione della ricchezza naturalistica del bosco, con tutte le sue specie di flora e fauna.

L’intervento è stato chiesto per lungo tempo dai cittadini e sostenuto dalle tante realtà che hanno supportato l’operazione di acquisizione da parte dei Comuni. In primis l’associazione Il Carpino, coinvolta oggi nell’accordo e che, nell’estate 2020, fu promotrice del Fondo Alto Borago, un progetto di azione collettiva che puntava ad acquisire l’ampia area a rischio, attraverso donazioni e crowdfunding.
“Oggi si conclude un percorso virtuoso – ha sottolineato la vice-sindaca Bissoli –, che ha avuto sempre come finalità quella di sottrarre a qualsiasi intervento di tipo speculativo un’ampia porzione di territorio di particolare rilievo da un punto di vista ambientale e naturalistico. Non posso che ringraziare tutti coloro che, con impegno e dedizione, hanno contribuito a raggiungere questo importante risultato, che è anche l’obiettivo di un parternariato pubblico-privato vincente”.
“A partire dalla passata Amministrazione, con l’impegno di tutti – ha ricordato l’assessore Bertucco – si era riusciti a portare ad approvazione la delibera, in modo che questo percorso di salvaguardia arrivasse a compimento. L’idea è partita dall’associazione Il Carpino che aveva da subito mobilitato cittadini e associazioni, e a cui poi si sono aggiunte le Amministrazione comunali coinvolte. Un percorso che non era scontato all’inizio”.

La Val Borago rischiava di essere trasformata in un’area ad uso agricolo per la realizzazione di vigneti. Per impedire che ciò avvenisse si era sollevata l’opinione pubblica. Intesa San Paolo S.p.a., interessata dall’operazione d’acquisto, avendo un credito nei confronti dell’allora azienda proprietaria della parte di fondo, ha rinunciato all’asta per realizzare il proprio credito e ha deciso di donare l’area ai Comune di Verona e Negrar. Il Tutto per sostenere la crescita inclusiva e sostenibile del territorio.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail