Verona diventa per oltre un mese capitale della musica barocca. Da mercoledì 8 febbraio fino all’11 marzo il Teatro Ristori inaugura la prima edizione del Ristori Baroque Festival, nuova sfida per appassionare la città a un’iniziativa culturale di valore che avvicini e conquisti anche i più giovani. Sarà una rilettura fresca e vivace della musica strumentale del Seicento e Settecento, un genere che sa sorprendere ed essere popolare proprio per l’energia, il ritmo e la spiritualità che esprime.

Saranno undici (qui il video) i concerti di musica barocca che animeranno la vita culturale veronese, con artisti e formazioni internazionali: da Jordi Savall ad Alfredo Bernardini, da Andres Mustonen a complessi come Le Concert De Nations, Zefiro, Il Suonar Parlante, Israel Barrocade, Il Furibondo, ma anche giovani musicisti già affermati come il violoncellista non ancora ventenne Ettore Pagano o il violista da gamba André Lislevand. Il Festival sarà un concentrato di musica che dal palcoscenico del Ristori e dal suggestivo Spazio di San Pietro in Monastero si allargherà alla città, arricchito anche dai dieci appuntamenti del Ristori Baroque Festival – RBF OFF, con incontri con artisti e critici musicali, presentazione di libri, una proiezione, un aperitivo in maschera e laboratori musicali per bambini.

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Il violoncellista Jordi Savall. In alto l’orchestra Il Suonar Parlante
Barocco 3 Locandina
La suggestiva locandina del Ristori Baroque Festival

Universalità, eclettismo, continua evoluzione, apertura, ricerca e visione di ciò che ancora non si conosce. L’anelito verso il nuovo e la libertà del pensiero: è la grande lezione del barocco. Da Galileo a Caravaggio, da Monteverdi a Cartesio fino alla geniale “perfezione matematica” concentrica delle Variazioni Goldberg di Bach, il gigante del barocco. Il festival veronese vuole far rivivere questo fermento culturale, la ricchezza e la vivacità che ha fatto della musica un fenomeno senza confini.

Apertura l’8 febbraio alle 17.30, nel Palazzo Castellani di Sermeti di Corso Castelvecchio, sede veronese del partner del Festival Italy Sotheby’s International Realty. Appuntamento di presentazione dell’intero programma con il musicologo e giornalista Enrico Girardi e la partecipazione straordinaria di Jordi Savall, il Maestro della musica barocca, violoncellista, direttore d’orchestra e musicologo catalano. L’incontro ci porterà alla scoperta del mondo della musica barocca e introdurrà il concerto inaugurale che si terrà nella stessa serata alle 20 al Teatro Ristori, con lo stesso Savall accompagnato dal gruppo musicale spagnolo di musica antica Hespèrion XXI, con “Oriente e Occidente. Dialogo delle anime”.

Savall darà voce all’anima del Mediterraneo e alle diversità culturali che ne hanno formato e caratterizzato la storia. Lo spettacolo sarà un vero e proprio manifesto delle pluralità musicali che da Oriente a Occidente raccontano le origini della culla della cultura mondiale. Brani dell’antica tradizione bizantina, berbera e afghana dialogano con musiche italiane, con brani strumentali arabi-andalusi, musiche giudaiche e cristiane. La musica colta di Savall diventa così il linguaggio universale dell’anima umana che affonda le radici nelle musiche popolari e attraversa le culture in un’unione che abbraccia i popoli. E sempre Savall il giorno successivo, 9 febbraio nello spazio di San Pietro in Monastero, antico complesso restaurato da Fondazione Cariverona, incontrerà il pubblico per “raccontare” la musica barocca.

Dopo Jordi Savall, il 14 febbraio in scena il Quartetto Vanvitelli ne “L’Accademia degli erranti”, formazione giovane ma già nota con il suo repertorio cameristico della prima metà del Settecento che trasporterà gli ascoltatori nell’Accademia con sede al Teatro Grande di Brescia per concessione della Repubblica di Venezia. Il 16 febbraio “Forqueray Unchained”, con il giovane talento violista da gamba André Lislevand e il suo album d’esordio. Il 17 febbraio “Il mandolino nelle capitali europee”, con la mandolinista Dorina Frati e Daniele Roi al clavicembalo si esplorerà la musica di Domenico Scarlatti.

Il 18 febbraio Soqquadro Italiano in “Stabat Mater”, il primo dei due progetti più trasversali e innovativi (a seguire Gypsy Baroque de “Il Suonar Parlante”) in cui la musica di Vivaldi si unirà alla danza e alla performance teatrale, in sintonia tra modernità e tradizione con le coreografie di Mauro Bigonzetti, direttore del corpo di ballo alla Scala, e il controtenore Vincenzo Capezzuto. Uno spettacolo a 360 gradi che spazierà tra musica, danza, teatro di prosa, utilizzando strumenti antichi come il liuto, il clavicembalo e il cornetto, insieme a strumenti elettronici, in una vera e propria opera multidisciplinare.

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L’ensemble israeliano Israel Barrocade, diretto da Andres Mustonen

Il 19 febbraio il Trio II Furibondo entrerà nel mondo del genio di Bachi con le “Variazioni Goldberg” in un approfondimento del maestro Sandro Cappelletto. E il 24 febbraio la Zefiro Orchestra diretta da Alfredo Bernardini porterà in scena “Gran Tour a Venezia”, guida agli angoli più affascinanti e forse meno noti della musica legata alla Serenissima del Settecento. Un repertorio che collega le musiche di compositori italiani che scrivevano in stile francese a melodie di autori tedeschi che componevano concerti veneziani. Il 3 marzo Suonar Parlante Orchestra, diretta da Vittorio Ghielmi, si esibirà in Gypsy Baroque, un innovativo progetto che ci dimostra quanto il linguaggio barocco sia davvero moderno, toccando confini quasi jazz nell’utilizzare l’improvvisazione, sia pure con modalità diverse.

Il 4 marzo, diretto da Andres Mustonen, “Israel Barrocade”, l’ensemble israeliano specializzato in musica antica con strumenti d’epoca con cui si festeggerà il compleanno di Antonio Vivaldi. Il 5 marzo per la produzione Atelier Garilli lo spettacolo “Capitan Scirocco e i tesori del barocco”, pensato per le famiglie e i più piccoli, nella logica eclettica che ispira tutto il Festival. Infine l’11 marzo, a chiudere la rassegna, un altro giovanissimo talento, il violoncellista Ettore Pagano, vincitore di numerose competizioni internazionali, con “J.S Bach- Le suite per Violoncello Solo”.

Accanto al programma concertistico, perno di tutto il festival, c’è la promozione di alcuni eventi collaterali capaci di declinare con un linguaggio diverso, popolare e colloquiale, il genere barocco e la sua musica. Mercoledì 15 febbraio alle 18 alla libreria laFeltrinelli presentazione del libro “Il volto di Vivaldi” di Federico Maria Sardelli, direttore, musicologo, compositore e flautista. Una investigazione interdisciplinare, critica e curiosa, alla ricerca del vero volto del grande musicista, tra biografia, pittura, musica e storia. Un intermezzo leggero giovedì 16 febbraio, quando il Festival entra nell’atmosfera carnevalesca con “Baro-que?”, aperitivo in maschera a Palazzo Castellani di Sermeti, un’occasione per riscoprire il barocco in chiave pop. Il 19 febbraio alle 11 in San Pietro in Monastero, il maestro e critico musicale veneziano Sandro Cappelletto, in un dialogo con il clavicembalista Nicola Benetti, riflette e approfondisce le chiavi di lettura delle Variazioni Goldberg, evidenzando il genio di Bach nel trasfondere in questa composizione il principio circolare dell’eternità.

Ci saranno inoltre quattro atelier musicali pensati per i piccoli e promossi in collaborazione con il Children’s Museum di Verona: venerdì 24 febbraio e il 3 marzo alle 17 al Teatro Ristori e sabato 4 e domenica 5 marzo alle 11 nella sede agli Magazzini Generali, via Santa Teresa 12. Si tratta di laboratori per sperimentare con il suono, per indagare le melodie, ascoltare la musica e cogliere le relazioni tra i materiali sonori e i significati emotivi. Inoltre lunedì 27 febbraio, in collaborazione con il Circolo del Cinema di Verona, alle 20 al Teatro Ristori incontro tra il barocco e il cinema. Sarà proiettato il film “Tous les Matins du Monde” di Alain Corneau, con la colonna sonora di Jordi Savall interpretata dall’orchestra Le Concert des Nations, un film è tratto dal romanzo di Pascal Quignard.

Alessandro Mazzucco, presidente di Fondazione Cariverona, ha sottolineato che il festival del barocco “sottolinea la volontà del Teatro di voler avvicinare tutte le generazioni, anche quelle più giovani, all’arte e alla musica, con importanti artisti internazionali e iniziative collaterali con l’obiettivo di creare un dialogo con la cittadinanza”. Per il direttore artistico Alberto Martini l’obiettivo era “offrire un’idea diversa di questo genere musicale che per pregiudizio viene a volte catalogato come polveroso, vecchio o stantio. Vogliamo così rendergli giustizia, raccontandolo meglio perché è moderno e stimolante e ricco di profonda spiritualità”.

Filippo Manfredi, direttore generale della Fondazione, ha aggiunto che “l’iniziativa valorizza la tradizione culturale sia sotto l’aspetto musicale che grazie alle novità che consentono di intercettare un pubblico diverso e più ampio. Anche le location inedite in città e le scelte innovative introdotte grazie a partner e sponsor aggiungono un interesse a un’offerta musicale già di per sé di altissimo livello”. Un concetto ribadito da Pierangelo Tommasi, presidente delle Famiglie storiche dell’Amarone sponsor del Festival. “Ci fa piacere sostenere le attività del Ristori e della rassegna della musica barocca. Una contemporaneità riscoperta che ben si abbina a un grande vino storico di cui siamo orgogliosi produttori, testimoni e custodi dei valori culturali che rappresenta”.

Fino all’8 febbraio, data di inizio della rassegna, è possibile acquistare l’abbonamento per l’intero festival, mentre i biglietti singoli sono acquistabili anche successivamente. Per informazioni sono disponibili la email biglietteria@teatroristori.org e il sito del Teatro Ristori a questo link.