Verona si mobilita per l’emergenza umanitaria ucraina.

Il sindaco Federico Sboarina si è recato nella mattinata di oggi presso il Vescovado per incontrare il Vescovo mons. Giuseppe Zenti.  Oggetto dell’incontro un valutazione comune su come preparasi all’emergenza umanitaria che inevitabilmente deriverà dall’emergenza conseguenza la guerra scoppiata in Ucraina. Il sindaco ha dichiarato che «l’Amministrazione Comunale e la Curia mettono insieme strutture ed energie per far fronte comune se la situazione ucraina dovesse peggiorare». “La guerra è una follia, quello che sta accadendo in queste ore è assurdo e va condannato in modo assoluto – commenta il sindaco Federico Sboarina -. Non ci sono giustificazioni, tutta la nostra vicinanza va al popolo ucraino, cittadini e famiglie che sono vittime innocenti dell’invasione russa. A Verona la comunità ucraina conta più di 650 persone, quasi tutte donne che vengono qui per lavorare e che hanno le proprie famiglie in Ucraina. Non possiamo essere insensibili al dramma di queste persone, la guerra va condannata sempre, si deve assolutamente fermare”. Non è azzardato ipotizzare che la guerra che è scoppiata a tremila chilometri da casa nostra possa provocare anche nella nostra città l’arrivo di profughi. Questa volta profughi veri, che abbandonano le loro case, i loro beni ed il loro lavoro per scappare dalle bombe e da tutti quei pericoli che una guerra comporta. Ed essendo veri rifugiati è nostro dovere accoglierli. Doverosa quindi l’iniziativa del Comune e della Curia, che avrà come bracco operativo la Caritas diocesana che per ora si limita a dare sostegno morale agli ucraini presenti a Verona per lavoro e a raccogliere fondi. Ma è giusto prepararsi anche quelli che potranno arrivare nei prossimi giorni. Sono europei ed hanno la nostra stessa cultura e la nostra stessa religione.

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