Dopo le giuste proteste di Campedelli per l’arbitraggio scandaloso della partita col Monza la Lega ha pensato bene di mandare a dirigere l’incontro con il Cosenza un arbitro di livello internazionale, il sig. Mariani, accompagnato da una terna d’esperienza e di tutto rispetto.
C’è voluta una mezz’oretta al Chievo per svegliarsi da quello che più che una gara sembrava un pisolino schiacciato nel caldo pomeriggio cosentino. Per svegliarlo c’è voluto un autogol di Renzetti dopo 10 minuti e le urla di Aglietti. Brutta partenza, piena di errori, con passaggi imprecisi e sviste della difesa che per poco non si beccava un altro gol. Poi, verso la fine del primo tempo il Chievo ha cominciato a giocare e Fabbro ha avuto tre occasioni per pareggiare. Tutte sprecate però.L’impostazione tattica è sempre la stessa, con Obj e Palmiero a dirigere il gioco, le coppie di fascia Mogos e Ciciretti a destra, Renzetti e Canotto a sinistra. De Luca e Fabbro al centro dell’attacco.
Nel secondo tempo entrano, al posto di Ciciretti e De Luca, Margiotta e l’ex, e per di più cosentino, Garritano nell’intento di rendere più incisivo l’attacco. A un quarto d’ora dalla fine escono Canotto (per infortunio) Palmiero e Obj, sostituiti da Di Gaudio, Viviani e Bertagnoli. Il Chievo cerca di agguantare il pareggio, ma sono troppe le incomprensioni e gli sbagli. Verso la fine è un assedio, ma sterile, senza nemmeno un tiro veramente pericoloso. La gara si conclude con la terza sconfitta consecutiva. Preoccupante.