Sono stati arrestati i 2 indiani che facevano i “caporali” nella Bassa. Il 13 luglio scorso L’Adige aveva scritto di una vasta operazione della Guardia di Finanza contro il caporalato, fenomeno che, come le mafie, s’è esteso dal sud anche al nord Italia.

I 2 erano stati individuati dalla Fiamme Gialle della Compagnia di Legnago come responsabili di aver ridotto in schiavitù 33 braccianti loro connazionali, sfruttandoli nelle campagne della nostra provincia. I braccianti indiani erano tutti irregolari sul territorio nazionale, sprovvisti di documento di identità, ridotti in totale stato di sfruttamento, maltrattamento e segregazione, costretti a vivere in condizioni precarie e degradanti, in evidente spregio di qualsivoglia norma igienico-sanitaria.

arrestati caporali

Le famiglie indiane si erano indebitate per pagare 17mila euro richiesti per ogni lavoratore dai caporali in cambio del permesso di lavoro e la regolarizzazione.

I caporali indiani in carcere

Uno dei 2, fuggito in India, aveva cominciato ad esercitare forti pressioni nei confronti delle famiglie dei braccianti affinché ritrattassero quello che avevano raccontato ai finanzieri. Poco dopo il suo rientro in Italia, è stato arrestato con il suo complice. Entrambi sono al carcere di Montorio a disposizione dell’autorità giudiziaria.