Punto interrogativo sulle regionali
Il generale Roberto Vannacci ha concluso stasera il suo giro in Veneto al centro congressi di Villa Quaranta a Pescantina dove ha radunato più di 500 persone, tutte su invito. Cosa che non sorprende più dopo che alle europee nella nostra regione ha preso ben 72 mila preferenze. Sorprende piuttosto che tra i convenuti non ci fosse nessun esponente della Lega, partito di rifermento di Vannacci, per il quale è stato eletto al Parlamento europeo con più di 500 mila voti.
Molto probabilmente perché nel partito di Salvini il MAC, il movimento “Mondo al Contrario” è cosa a sé, con una sua struttura ed un’organizzazione autonoma e molto efficiente, come emerso dalle modalità tipo orologio svizzero con le quali è stato messo in piedi l’evento veronese.
A presentare il generale ed a fargli le domande l’avvocato Abbondio Dal Bon, personaggio noto e apprezzato della destra veronese, della quale fra il pubblico sono stati notati molti simpatizzanti.

Vannacci ha spaziato su tutti i punti principali della sua proposta politica esprimendo con parole comprensibili anche alla signora Maria concetti che traggono la loro semplicità dal riscontro che hanno nel sentire di ogni persona di buonsenso.
Il Vannacci-pensiero è quello che pensa la gente comune
«La Patria è la terra dei padri» spiega. Ma se qualcuno obiettasse che è un concetto patriarcale, il generale non avrebbe nessuna difficoltà a chiamarla ‘Matria’. L’importante è il concetto: legato alla famiglia, che trasmette la cultura, e al territorio, senza il quale non esisterebbe nemmeno la Patria. Territorio che dev’essere necessariamente delimitato da confini, che devono essere rispettati. E di qui tutto quel che ne consegue in termini di sovranità.

Vannacci è chiaro anche sul green deal. «Il pianeta si salva da solo» afferma. Noi umani possiamo fare ben poco. Ed è tutta una balla quella che ci raccontano che il suo futuro dipende da quanto inquiniamo. Come non dipende la nostra aspettativa di vita. Gli ecologisti ci sbattono in faccia 90 mila morti premature all’anno da inquinamento. Ma dimenticano che esse sono ampiamente compensate da 9 milioni di morti posticipate dal progresso che abbiamo raggiunto e dal benessere di cui godiamo. «A Papua Nuova Guinea – ricorda il generale- dove non c’è inquinamento, la vita media è di 63 anni. Da noi è di 83. Qualcosa vorrà pur dire».
E sempre criticando la politica europea delle case green, Vannacci cita uno studio che ha calcolato che l’investimento necessario per trasformare un edificio a ‘emissioni 0’ il ritorno dell’investimento lo hai in 60 anni! Ha un senso?
«Al green deal è caduta la maschera» afferma Vannacci. Il risultato è che è solo servito all’alta finanza di depredarci.
«Pensate, – ha invitato riflettere i presenti- se l’intera Europa venisse ‘spenta’ rinunciando a qualsiasi consumo di energia, il risparmio in termini di inquinamento sarebbe appena del 7,2%! Irrilevante per il futuro del mondo. Ben venga la transizione energetica, ma dev’essere conveniente e non imposta».
Inevitabile a questo punto toccare il tasto più sensibile, quello della guerra che perfino per il Rapporto Draghi ha determinato la scarsa competitività dell’Europa che ha perso la Russia come fornitore di energia. Ed è altamente autolesionista l’atteggiamento europeo di volere la guerra ad oltranza. «All’Ucraina abbiamo dato lo 0,25% del Pil, pari a 5 miliardi l’anno, perchè ci hanno raccontato che così la guerra sarebbe finita. Balle. La guerra continua tutt’ora. Invece conviene cercare la pace».
« Una pace giusta, come dicono a Bruxelles? Mai esistita. Esiste solo la pace dei vincitori o la pace ragionevole. Ed è questa che bisogna ricercare».
Vannacci ha quindi toccato il problema scottante dell’immigrazione. «Gli immigrati – ha osservato-costituiscono l’8,5% della popolazione, ma sono responsabili del 34% dei furti e del 37% delle rapine. Con tendenza al 50% negli ultimi mesi». Ma noi siamo costretti a continuare a ricevere sul nostro suolo perché fine ultimo dell’Europa e di riempirla di immigrati illegali.
«E non crediate, come vi raccontano, che gli immigrati servano per pagarci la pensione un domani. Il 90% sono disperati che non sanno far niente e di conseguenza hanno redditi sotto la ‘no-tax area’. E sono quindi a carico nostro.
Nell’incontro di oggi però il generale non ha toccato un argomento che qui in Veneto interessa a molti: che cosa farà alle elezioni regionali? Presenterà una sua lista? Candiderà suoi candidati nella Lega? Ma per saperlo bisognerà attendere la sua prossima visita in riva all’Adige.