La Corte Costituzionale ha chiuso una volte per tutta la porta alla possibilità che Luca Zaia possa ricandidarsi alla presidenza del Veneto. Ha accolto il ricorso presentato dalla presidenza del Consiglio contro la legge regionale della Campania volta a consentire la ricandidatura del governatore De Luca.

Dichiarato incostituzionale il 3° mandato dei governatori

La legge, ha sentenziato la Consulta, prevede 2 mandati, 10 anni. Punto e basta. Se poi le regioni tardano, magari apposta, a recepire la legge nazionale, questo non autorizza a disattendere la norma nazionale.

La Campania infatti giocava sul fatto che il proprio Consiglio regionale aveva recepito la legge quando De Luca aveva già in corso il 2° mandato.
Ma questo è irrilevante secondo la Corte Costituzionale. 

Il 3° mandato per Zaia sarebbe stato il 4°

Quindi niente ricandidatura per il governatore campano. E niente neanche per Zaia. Anche perché lui il 3° mandato lo concluderà il 20 settembre. E quindi una sua ricandidatura avrebbe voluto dire che gli si permetteva di fare 4 mandati, cioè 20 anni alla guida del Veneto. Un esagerazione.
Anzi, se la sentenza fosse retroattiva, e giustamente non lo è, sarebbe incostituzionale anche il 3° mandato in corso, dato che è stato possibile solo perché il Veneto aveva recepito il limite dei 2 mandati, che era stato stabilito da una legge del 2004, solo nel 2012, quando il 2° mandato di Zaia era già in corso. E quindi, secondo la logica smentita del recepimento regionale, era come se fosse il 1°. 

Ma tant’è. La Corte Costituzionale ha posto la parola fine alla questione strumentale del 3° mandato, sollevata apposta per favorire 2 cittadini: De Luca e Zaia. Cittadini, appunto, che devono sottostare alla legge. Come tutti. 

Un atto di giustizia che sgombra il campo da una prima incertezza sulle imminenti elezioni regionali. Adesso si attende il secondo atto. Ovvero che non può esistere nessuna proroga del mandato di 5 anni stabilito dalla legge per i consigli regionali. E anche sulla data c’è chi pretenderebbe una proroga di 6 mesi per Zaia. Le scuse sono due. La prima per consentirgli di tagliare il nastro delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina. L’altra per risparmiare soldi e far convogliare le elezioni del Veneto con altre fissate nella successiva primavera. Motivazioni degne della Repubblica delle Banane.

Dichiarato incostituzionale il 3° mandato dei governatori