(di Gianni Schicchi) I Virtuosi Italiani e la pianista cinese, residente in Italia, Jin Ju, saranno protagonisti, venerdì 18 aprile alle 19.30, dell’omaggio alla città di Verona in Cina, nell’ambito del Festival Musicale di Primavera di Hangzhou, organizzato dall’Hangzhou Municipal Committee of the Communist Party of China Publicity Department e dall’Hangzhou Culture

Hangzhou è una città fortemente legata al capoluogo veneto, con il quale è gemellata e con cui condivide un altro tratto significativo: entrambe, infatti, sono siti del Patrimonio Unesco. L’appuntamento è previsto nello spettacolare Gran Teatro di Hangzhou – città con circa 11 milioni di abitanti, capitale della provincia costiera del Zhejiang. L’Orchestra veronese, per la prima volta in Cina proporranno un programma speciale che unisce l’omaggio alla cultura e alla storia musicale italiana al repertorio internazionale. 

Il festival è organizzato da Radio & Television Group, e co-presentato dall’Hangzhou Performing Arts Group e dall’Hangzhou Philharmonic Orchestra. Quindici giorni di eventi, fino al 27 aprile, che celebrano l’armonia e l’unione tra diverse espressioni artistiche a livello internazionale, dal genere sinfonico, al folk, dalle performance vocali a quelle corali e molto altro. Oltre alla rappresentanza veronese de I Virtuosi Italiani, altre formazioni e protagonisti italiani partecipano al Festival come: il sestetto del Teatro San Carlo di Napoli, la tromba di Andrea Giuffredi e la fisarmonica di Mario Stefano Pietrodarchi.

I Virtuosi Italiani, si proporranno nella Sonata in sol maggiore e nella terza Sonata in do maggiore di Rossini, per proseguire, con l’Ouverture di Les Danaides di Salieri, nel bicentenario della morte, proposta nella trascrizione per soli archi, realizzata all’epoca dello stesso musicista. La prima parte della serata, tutta dedicata al repertorio italiano, si concluderà quindi sulle note della Sinfonica n. 1 in re maggiore di Boccherini. 

La seconda parte vedrà protagonista la pianista Jin Ju, nata a Shanghai e oggi stabilmente residente in Italia, tra i grandi talenti del pianissimo cinese, arrivata anni fa in Italia con una borsa di studio all’Accademia Chigiana di Siena, sotto la guida del maestro Michele Campanella, dove si aggiudicò il diploma d’oro quale miglior studente dell’Accademia. Eseguirà il Concerto n. 1 in mi minore di Chopin, proposto nella trascrizione per pianoforte e archi.

L’evento segnerà un’autentica festa in musica che rinsalda il legame tra due città, distanti tra loro di quasi 9 mila chilometri, ribadendo il significativo messaggio di vicinanza tra culture, all’insegna del linguaggio universale della musica, in occasione del 55° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Repubblica Popolare Cinese.

“La dimensione culturale di queste relazioni è forse quella che maggiormente contribuisce ad alimentare l’amicizia tra i nostri popoli e a favorire quotidianamente, un continuo arricchimento reciproco – ha dichiarato l’Ambasciatore italiano nella Repubblica Popolare Cinese Massimo Ambrosetti. Lo spettacolo è un omaggio alla straordinaria vitalità artistica e creatività dell’Italia e della Cina, alla ricchezza del nostro antico patrimonio culturale, riconosciuto come patrimonio dell’intera umanità.

Le città di Hangzhou e Verona, il cui gemellaggio è stato celebrato in occasione della visita del Presidente della Repubblica Mattarella in Cina lo scorso novembre, sono entrambe iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale Materiale dell’UNESCO, così come l’ “Arte del canto lirico italiano” e “Il Grande Canale Pechino-Hangzhou” lo sono nella lista del Patrimonio Mondiale Immateriale.

Questi che ho citato sono soltanto pochi esempi di un tessuto di relazioni che è stato costruito nei secoli da due civiltà che non hanno mai smesso di coltivare il dialogo e di nutrire un profondo e reciproco rispetto. I musicisti italiani presenti a Hangzhou avranno modo di far rivivere la nostra tradizione musicale e di farla conoscere al pubblico cinese, nelle sue varie forme.

La musica è da sempre una delle espressioni artistiche più care ai popoli italiano e cinese e mi auguro, quindi, che il programma del Festival di Hangzhou possa stimolare l’interesse e la curiosità per l’Italia e per la sua ricca produzione artistica e culturale”.