Dopo gli episodi di violenza registrati al parco di San Massimo, Nicolò Zavarise, esponente della Lega, torna a puntare il dito contro l’amministrazione comunale, accusandola di non affrontare con la dovuta fermezza il tema della sicurezza nei quartieri.
“Le aggressioni nel parco di San Massimo – dichiara Zavarise – rappresentano un nuovo, inaccettabile segnale di allarme. Un luogo nato per accogliere famiglie e bambini è oggi ostaggio di risse, minacce e atti di prevaricazione, in una situazione che sembra sfuggita di mano. Eppure, chi governa continua a ignorare la realtà, più preoccupato di inseguire il politicamente corretto che di tutelare i cittadini perbene”.
Il consigliere lega le recenti violenze a un fenomeno più ampio, che non sarebbe più riconducibile a singoli episodi ma a una vera e propria escalation. “Dalle immagini emerge chiaramente una città frammentata, dove le cosiddette baby gang agiscono con impunità, vessando anziani e adolescenti. E intanto – prosegue – chi prova a denunciare viene etichettato come razzista o fascista, mentre la realtà viene sistematicamente sminuita. Ma non è odio affermare che Verona ha un problema concreto di sicurezza, specie nelle periferie. È irresponsabile, semmai, far finta che non esista”.
Zavarise rinnova quindi la richiesta di misure incisive, a partire da una maggiore presenza delle forze dell’ordine nelle aree più sensibili. “Chiediamo presidi stabili nei parchi, sistemi di videosorveglianza attivi e monitorati, task force interforze per contrastare le bande giovanili e una progettualità sociale che sia realmente efficace, non ideologica. Non si tratta di repressione, ma di tutela della convivenza civile”.
Concludendo, il consigliere sottolinea la necessità di superare le logiche di parte per affrontare con pragmatismo un tema che tocca tutti: “La sicurezza non ha colore politico. È un diritto, e chi governa oggi Verona lo sta colpevolmente ignorando. Se stare dalla parte della gente onesta vuol dire essere scomodi, allora noi continueremo ad esserlo, con orgoglio”.