“In Veneto il problema delle liste d’attesa c’è, eccome. E la responsabilità è solamente della Regione. Quindi il Governo ha fatto bene a intervenire. Del resto, non è lo stesso Zaia a rivendicare che le competenze organizzative in materia di sanità sono regionali? Non è lo stesso Zaia che ha detto che sulla sanità il Veneto è già autonomo per oltre il 90%? Quindi Zaia, anziché distrarre l’attenzione parlando d’altro e prendersela con il Governo, pensasse a mettere mano all’organizzazione delle Ulss e a immettere risorse umane ed economiche per far fronte al problema delle liste d’attesa”.
Non usa il fioretto Flavio Tosi, europarlamentare veronese e coordinatore regionale di Forza Italia, per denunciare la responsabilità del governatore sulla lunghezza delle liste d’attesa, anche nella nostra regione, che pure è una dove la sanità sta meglio che altrove. Tuttavia la lunghezza eccessiva delle attese per ottenere delle prestazioni dal Ssn da parte degli utenti costituisce un problema enorme.
Zaia intervenga sulle liste d’attesa
Tosi osserva che “per alcune specialità, in particolare oculistica, dermatologia, alcune prestazioni diagnostiche, anche cardiologiche, le liste d’attesa sono di mesi e mesi, lo stesso dicasi per gli interventi programmati (cataratta, protesi, ecc), per quelli i pazienti veneti devono attendere anche più di un anno”.

Giusto, pertanto, l’intervento del Governo, anche perché, ricorda Tosi, “la Regione aveva introdotto il sistema dei galleggiamenti per camuffare i dati, salvo poi addirittura averli comunicati solo parzialmente al Ministero, e per questo era stata pure richiamata”.
“Zaia – conclude Tosi – sulla sanità ha mostrato una certa inerzia. Morale? La Regione Veneto, a causa di tagli di spesa e politiche sbagliate, sta spingendo i cittadini a comprare sempre più prestazioni privatamente, mentre i meno abbienti sono costretti a non curarsi. Inaccettabile”.