(di Angelo Paratico) Il nuovo Papa verrà dall’Africa? Difficile dirlo, anche perché lo deciderà lo Spirito Santo
Attualmente il collegio cardinalizio è composto da 252 membri, ma solo 135 sono elettori, hanno cioè meno di 80 anni. Dei 252, solo 29 vengono dal continente africano e, di questi, solo 18 sono elettori.

I cardinali africani sono originari di Algeria (un elettore), Burkina Faso (un elettore), Capo Verde (un elettore), Rd Congo (un elettore), Costa d’Avorio (due elettori), Etiopia (un elettore), Ghana (un elettore), Guinea (un elettore), Kenya (un elettore), Madagascar (un elettore), Mali (un non elettore), Marocco (un elettore), Mauritius (un non elettore), Mozambico (un non elettore), Nigeria (un elettore e tre non elettori),  Repubblica Centrafricana (un elettore), Ruanda (un elettore), Senegal (un non elettore), Sudafrica (un elettore e un non elettore), Sud Sudan (un elettore),  Sudan (un non elettore), Tanzania (un elettore), Uganda (un non elettore).

Tra i cardinali africani “papapili”, gli analisti fanno tre nomi: Peter Kodwo Appiah Turkson, Fridolin Ambongo Besungu e Robert Sarah. 

Tra tutte le febbrili speculazioni su chi potrebbe succedere a Papa Francesco, una possibilità sembra particolarmente allettante: che il conclave possa eleggere un africano come primo pontefice nero nella storia quasi bimillenaria del papato. Ma sarebbe davvero una novità assoluta? In tutto questo tempo non c’è mai stato un papa africano o nero (che non sia stato un gesuita, il cui generale vien detto Papa Nero)?  Dipende poi da cosa si intende per “nero” e “africano”, e per rispondere a queste domande è necessario fare un po’ di storia antica e contestualizzare la situazione moderna.

Un papa nero o un papa africano?

Innanzitutto, la storia: mentre alla mentalità contemporanea può sembrare che il papato sia un’istituzione puramente europea, e per di più prevalentemente italiana, i primi papi riflettevano in realtà la diversità della Chiesa primitiva, una comunità nata in Medio Oriente e diffusasi nel bacino del Mediterraneo, dalla Grecia a Roma e alla penisola iberica, con grande successo anche in Nord Africa.

Un papa africano? Non sarebbe una novità

Il Nord Africa era la cintura biblica del cristianesimo primitivo e Cartagine era l’anello più forte. E qui facciamo riferimento alle rovine sorte nell’odierna Tunisia dopo la distruzione di Cartagine. Non sorprende quindi che 3 dei primi papi provenissero da quella regione: il 14°papa, Vittore I (circa 189-198 d.C.); il 32° papa, Milziade (311-314 d.C.); e il 49° papa, Gelasio I (492-496 d.C.).

un papa nero o africano?
papa Vittore I

Secondo il Liber Pontificalis del VI secolo, la più antica testimonianza scritta sui papi, Vittore era originario del Nord Africa, mentre Milziade e Gelasio erano probabilmente nati a Roma da famiglie di origine africana.

È interessante notare che Vittore fu il primo papa a parlare in latino, poiché i cristiani di Roma utilizzavano ancora il greco nella loro liturgia. Come ha scritto uno storico, era «notevole […] che il latino avesse ottenuto il riconoscimento come lingua del cristianesimo africano fin dall’inizio, mentre la Chiesa romana utilizzava ancora il greco, per via del suo orientalismo. Ricordiamo il detto: Venit ex Oriente Lux».

Ma questi 3 papi africani erano «scuri di pelle» nel senso che noi attribuiamo oggi al termine «nero»? E all’epoca aveva qualche importanza? 

Il reverendo Cyprian Davis, sacerdote benedettino e storico di spicco del cattolicesimo afroamericano, osservava che all’epoca di papa Vittore l’aristocrazia romana possedeva vaste proprietà in Nord Africa. Non è chiaro, tuttavia, se questi cosiddetti papi africani provenissero da quelle famiglie o dalla popolazione indigena rurale, dalla pelle leggermente più scura, conosciuta come berberi.

Davis afferma che la figura più probabile per quello che considereremmo un papa “nero” è probabilmente Vittore, ma ha aggiunto che la Chiesa e l’impero di quei primi secoli erano un mosaico di colori ed etnie.

È importante per noi guardare indietro e dire che sì, il primo papato non era bianco. No, era molto più diversificato di quanto si possa pensare”, dice Davis.

Inoltre, la razza come la intendiamo oggi non aveva lo stesso significato allora. Quando diciamo ‘papa nero’, bisogna pensare all’Impero Romano d’oltremare, non agli afroamericani. Alcuni papi di quei tempi, insieme a molti santi, martiri e vescovi famosi, come un gigante del pensiero come Sant’Agostino d’Ippona (354-430), probabilmente assomigliavano più agli arabi moderni che a qualsiasi pontefice dell’ultimo millennio.

Un papa nero o un papa africano?
S.Agostino (foto Avvenire di Calabria)

Il risultato di tutto ciò è che se i cardinali eleggessero un africano nero questo mese, sarebbe un evento importante, ma non completamente nuovo. I principali candidati africani, come il cardinale Salah, provengono dall’Africa subsahariana e la scelta di uno di loro indubbiamente rappresenterebbe una prima volta storica per la Chiesa, sia dal punto di vista geografico che etnico.

Soprattutto, sarebbe un segnale che la Chiesa si sta adattando e allargando, mantenendo salda la sua forza attrattiva basata sulla Verità evangelica. Il numero di cattolici in Africa e in altre regioni dell’emisfero meridionale dove la Chiesa è in crescita potrebbero vedere in questo una conferma del loro ruolo centrale, per la loro piccola ma vitale ed eroica comunità, assediata dall’integralismo islamico.

Dunque, non si potrà dire che i neri sono ritornati al papato, perché non ci sono mai arrivati in passato, ma siamo sicuri che i cattolici neri sul continente africano vedrebbero questo come uno sviluppo straordinario.