“Zona rossa” a Veronetta, la Lega non si arrende: “La giunta non sfugga alle proprie responsabilità. La decisione di non istituire una zona rossa a Veronetta non può far archiviare le istanze d’aiuto di aiuto dei cittadini che vivono ogni giorno nell’insicurezza. L’Amministrazione comunale non può non farsi carico di un’area della città che è in piena emergenza”.
Così si è espresso il consigliere comunale della Lega Nicolò Zavarise il giorno dopo la decisione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, “che ha prorogato le zone rosse a Porta Nuova e in Pradaval”, ha sottolineato, “ma non ha accolto la richiesta, sostenuta da oltre 1.100 firme, di estendere il provvedimento anche al quartiere di Veronetta”.
“La Lega ha come priorità l’ascolto dei cittadini. In Consiglio Comunale ho sollevato la questione ma l’amministrazione ci ha risposto che i reati sono in calo”, ribadisce Zavarise, che la scorsa settimana aveva già parlato di emergenza sicurezza (questo il link all’articolo del nostro giornale). Ma non si può governare la città seduti sulle comode poltrone di Palazzo Barbieri e leggendo le statistiche dalla scrivania. Chi non frequenta solo i corridoi di Palazzo Barbieri ma vive i nostri quartieri, e in particolare Veronetta, sa che ci sono aree dove da troppo tempo si vive una situazione di insicurezza endemica, fatta di spaccio, degrado, occupazioni abusive e criminalità organizzata. E non parliamo di percezioni, ma di realtà quotidiana”.
Zona rossa, Zavarise: un piano straordinario
“Come Lega presenterò formalmente la richiesta di una Commissione Sicurezza mirata sul problema Veronetta, aperta alla cittadinanza e con la presenza delle forze dell’ordine. Chi risiede in zona deve poter raccontare ciò che subisce ogni giorno. Basta con le analisi astratte e numeri che sappiamo non fotografano la realtà: serve un piano straordinario permanente per sradicare il problema”, prosegue Zavarise.
Che aggiunge: “L’Amministrazione ha il dovere di rappresentare tutti i quartieri, non solo quelli più utili al voto. Non si può rimanere in silenzio di fronte a un’emergenza denunciata da chi non si sente sicuro di vivere il proprio quartiere. È ora di agire, di pretendere risposte e di mettersi in prima linea: non con le parole, ma con i fatti. La Lega continuerà a essere attenta e dare voce ai cittadini dentro le istituzioni. La sicurezza“, conclude il consigliere della Lega, “non va trattata come un favore, perché è un diritto”.