(p.a.) 3 veronesi su 10 sono ipertesi, ma altri 3 non sanno di avere la pressione arteriosa troppo alta, una patologia diffusa che è la più importante causa di malattie cardiovascolari come l’infarto miocardico e/o l’ictus cerebrale. In molti casi l’ipertensione non dà particolari sintomi, se non quando è troppo tardi e ha già provocato danni all’apparato cardiocircolatorio o al rene.
Per questo motivo, la sensibilizzazione alla popolazione è particolarmente importante. Domani, sabato 17, in piazza Bra, ci saranno 2 postazioni dove sarà possibile misurare la pressione, con una iniziativa Aoui a cui hanno aderito Federfarma, Ordine dei Farmacisti e Associazione Farmacisti Volontari in Protezione Civile.
Ad organizzare l’iniziativa è il prof Cristiano Fava, specialista accreditato a livello Europeo (European Hypertension Specialist), responsabile del Centro dell’Ipertensione presente al policlinico “GB Rossi” di Borgo Roma (UOC Medicina C). Insieme alla sua équipe e ad altri specialisti AOUI, come la prof.ssa Francesca Pizzolo, intendono promuovere uno stile di vita sano e la consapevolezza dell’importanza della misurazione della pressione e del controllo,
Lo stile di vita è importante. Un corretto stile di vita è fondamentale per prevenire la malattia. Oltre a ridurre l’assunzione di sale, risulta efficace il consumo di una dieta equilibrata, di tipo Mediterraneo, ricca di legumi, frutta, verdura e pesce, limitando il consumo di bevande zuccherate ed alcool. Naturalmente nei pazienti sovrappeso ed obesi sarà necessario ridurre il numero di calorie giornaliere. È anche particolarmente utile svolgere regolarmente attività fisica ed è consigliabile una camminata a passo svelto o bicicletta per almeno 30 minuti 4 volte la settimana. Se questo non bastasse sarà necessario consultare il medico che prescriverà una terapia farmacologica da seguire regolarmente.
Fattori di rischio. L’ipertensione colpisce indistintamente maschi e femmine, ma è più presente negli uomini sotto i 50 anni e nelle donne sopra i 65 anni. Spesso la causa è sconosciuta (ipertensione essenziale o primitiva nel 85-90% dei casi), anche se talvolta si riconoscono alcune cause secondarie, potenzialmente rimuovibili. Sono noti alcuni fattori di rischio per l’ipertensione essenziale, oltre all’età: familiarità, eccessivo consumo di sale, dieta scorretta, sovrappeso o obesità, sedentarietà, uso di alcuni farmaci o sostanze (pillola contraccettiva, antinfiammatori, cortisonici, vasocostrittori nasali, anfetamine, cocaina, etc.).
La competenza dell’UOC di Medicina Generale C. Dal 2016 è Centro di Eccellenza Europeo per l’ipertensione arteriosa, titolo attribuito dalla Società Europea dell’Ipertensione (ESH), su proposta della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa. All’interno della UOC sono presenti elevate competenze nell’ambito diagnostica e della cura dell’ipertensione in tutte le sue manifestazioni. Ci sono ambulatori dedicati alle forme secondarie di ipertensione arteriosa (dovute a cause endocrine, renali e vascolari), all’ipertensione in gravidanza (unico nella Regione), all’ipertensione nell’età adolescenziale/infantile, ai disordini metabolici (molto frequenti con ipertensione). Si eseguono esami ecografici per lo studio delle arterie, per evidenziare eventuali lesioni aterosclerotiche e le caratteristiche della parete vascolare, come pure lo studio del cuore.
Prof Fava: “Il dato più rilevante è la percentuale della popolazione generale che non sa di essere ipertesa. Questo significa essere esposti a rischio cardiovascolare con possibilità di eventi gravi come l’infarto, l’ictus e le malattie renali croniche. Non dobbiamo stancarci di ricordare a tutti i cittadini di tenere monitorata la pressione, anche da soli, per avere maggiori garanzie di una vita sana. Oltre all’importanza della diagnosi, si aggiunge quella sull’aderenza alla terapia. Analoghi rischi si corrono se la terapia non viene assunta regolarmente o addirittura sospesa, un fenomeno che si riscontra nel 40% dei casi entro il primo anno dalla diagnosi. È ancora molto bassa nella popolazione adulta la consapevolezza dell’importanza della misurazione pressoria: questa è una sfida da vincere insieme ai medici di medicina generale con i quali già collaboriamo”.
A Legnago e S.Bonifacio specialisti per i problemi dati dalla pressione alta
Nell’Azienda ULSS 9 Scaligera molti sono gli specialisti ospedalieri che si occupano di ipertensione arteriosa e delle sue complicanze.
All’Ospedale di Legnago, nella UOC Medicina Generale di Legnago, diretta dal Dott. Cristiano Perbellini, è attivo un Ambulatorio dedicato a Diagnosi e Trattamento dell’Ipertensione Arteriosa, rivolto in particolar modo ai pazienti con diagnosi recente o resistenti alla terapia. Il servizio dispone di apparecchiature per il monitoraggio della pressione ambulatoriale delle 24 ore (ABPM) e opera con il Laboratorio di diagnostica vascolare non invasiva.
«Il personale in servizio è formato anche alla gestione dell’ipertensione in gravidanza, garantendo diagnosi tempestiva e follow up delle pazienti fino al puerperio», spiega il Dott. Perbellini. «L’Internista, potendo godere di una visione globale del paziente, associa al trattamento dell’ipertensione anche la valutazione e il controllo di altri fattori di rischio cardiovascolare e glicometabolico. Il paziente iperteso viene infatti invitato a seguire un corretto stile di vita e un’adeguata modalità di misurazione della pressione arteriosa a casa. L’accesso all’ambulatorio ipertensione è previsto per i pazienti inviati con impegnativa del Medico di Medicina Generale oppure dallo specialista ospedaliero, in regime di post-ricovero».
All’Ospedale di San Bonifacio è attivo, nell’ambito dell’UOC di Medicina Generale, diretta dalla Dott.ssa Sara Lombardi, l’Ambulatorio dell’Ipertensione Arteriosa e del Rischio Vascolare Globale, dove viene effettuata, su richiesta del Medico di Medicina Generale o di altri specialisti ospedalieri, la valutazione di pazienti con ipertensione arteriosa di possibile natura secondaria ad altre patologie oppure scarsamente responsiva alla terapia, con particolare attenzione alla stratificazione del danno d’organo conseguente alla malattia.
«Anche per questa patologia – spiega la Dott.ssa Lombardi – è fondamentale la diagnosi precoce in modo da poter correggere eventuali stili di vita errati e provvedere a un’adeguata terapia, che consenta di prevenire danni d’organo spesso irreversibili. Scopo di questa giornata è rendere i cittadini consapevoli dei rischi connessi alla patologia ipertensiva. Fondamentale è effettuare periodicamente controlli corretti dei valori pressori e, in caso di presenza della malattia, assumere regolarmente, con costanza, tutta la terapia prescritta, monitorando in modo adeguato a domicilio i valori della pressione arteriosa».