(di Christian Gaole) Novità in arrivo per i quasi 100 mila studenti veronesi che siederanno sui banchi il prossimo settembre. Con l’avvio del nuovo anno scolastico, infatti, entrerà in vigore la riforma voluta dal Ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara. Fra le novità più salienti, il latino (facoltativo) alle medie, informatica già alla scuola primaria, ritorno alla calligrafia e all’uso del corsivo.
Novità anche per quanto riguarda l’insegnamento della storia e della geografia con programmi focalizzati sul nostro paese e sull’Europa ma – specifica la nota del ministero – senza ideologie.
La riforma, che riguarda tutti i gradi dell’istruzione, promuove una revisione del sistema scolastico, orientata a valorizzare il merito l’inserimento nel mondo del lavoro. Pochi, per ora i messaggi di approvazione, forti e chiare le voci di dissenso da diverse parti politiche, sindacati, associazioni studentesche e accademiche.
Noi dell’Adige abbiamo voluto ascoltare le opinioni di chi la scuola la vive e la fa ogni giorno. “Non butterei tutte le linee guida imposte dal Ministro – dichiara il preside di una scuola paritaria che preferisce mantenere l’anonimato – ma si tratta di un ritorno al passato con proposte in buona parte anacronistiche”.
Critiche sono giunte anche da chi avrebbe voluto posticipare l’orientamento per la scelta del percorso formativo che secondo la riforma, invece, rimane alla fine della secondaria di primo grado imponendo a ragazzini di 14 anni una scelta spesso non ben ponderata.
“L’orientamento precoce – dichiara un altro insegnante – potrebbe indirizzare troppo presto i ragazzi verso percorsi “utilitaristici” o “funzionali al mercato”.C’è il timore che si creino scuole di “serie A” (licei) e “serie B” (istituti tecnici e professionali), rafforzando le disuguaglianze sociali.”
Entusiasti, invece, i docenti membri dell’Associazione Italiana Insegnati di Geografia. “Finalmente – dichiarano in coro – è stato superato l’equivoco della “geostoria” e una materia importante come la geografia torna ad avere un ruolo e una dignità all’interno della scuola”.