Riceviamo e pubblichiamo una nota di Giorgio Massignan sulla situazione della libertà di stampa in Italia. Una condizione sicuramente critica, soprattutto negli ultimi anni, ma che non può non tener conto della libertà cui alcune piccole testate non intendono rinunciare. Ne è un esempio L’Adige di Verona, che accoglie numerose voci divergenti e anche molto critiche, senza filtrarle con criteri o per antipatie politiche o economiche.

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(di Giorgio Massignan) L’Italia si trova al 49° posto della classifica internazionale 2025 sulla libertà di stampa stilata da RSF – Reporter senza frontiere (a questo link l’analisi globale), risultando il Paese con il risultato peggiore nell’Europa occidentale. La libertà di stampa è minacciata dal controllo dei mezzi di comunicazione di massa in mano a pochi proprietari, per lo più non editori puri, che intendono utilizzarli per influenzare il sistema politico-amministrativo e quello economico. Gli alti costi di gestione dei giornali e delle televisioni escludono inoltre coloro che non sono in grado di competere economicamente. Di seguito la composizione di alcuni dei maggiori gruppi editoriali nazionali.

Stampa, Nord Est e scenario nazionale

RCS Mediagroup S.p.A di Urbano Cairo controlla i quotidiani Corriere della Sera, La Gazzetta dello Sport, Corriere del Veneto, Corriere di Verona e Corriere del Mezzogiorno, e i periodici Oggi, Abitare, Amica, Arte, l’emittente La 7 e altri siti internet e media minori.

Il gruppo Gedi, che dopo un drastico ridimensionamento ha ceduto anche L’Espresso, sono rimaste La Repubblica, La Stampa, l’Huffington Post e i periodici Limes, Le Scienze e National Geographic. La maggioranza azionaria della società che controlla le testate fa tuttora capo a  Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli, tanto che il presidente Alain Elkann nel primo periodo ha guidato direttamente anche Gedi.

Nem (Nord Est Multimedia), società costituita di recente per iniziativa di Finint, la finanziaria di Enrico Marchi, controlla: Il Piccolo di Trieste, il Messaggero Veneto di Udine, Il Mattino di Padova, La Nuova di Venezia e Mestre, la Tribuna di Treviso, il Corriere delle Alpi e la testata online Nord Est Economia. Tra i soci di NEM c’è anche Videomedia, che fa capo a Confindustria Vicenza e trasmette TVA Vicenza e Telechiara.

La libertà dei lettori: essere informati

Mediaset (oggi MediaForEurope) fa capo alla famiglia Berlusconi e controlla le reti televisive Canale 5, Italia 1, Rete 4, le emittenti radiofoniche Radio 105, R101, Radio Monte Carlo e Virgin Radio. Fino al 2023 ha posseduto anche la maggioranza della Società Europea di Edizioni, cui faceva capo Il Giornale creato da Indro Montanelli, infine ceduto al Gruppo Tosinvest.

Il gruppo Caltagirone controlla Il Messaggero, Il Mattino, Il Gazzettino, Il Corriere Adriatico e Il Nuovo Quotidiano di Puglia.

A Verona il maggior gruppo editoriale è la Società Athesis, i cui principali azionisti sono Confindustria Verona e Confindustria Vicenza. Controlla le testate L’Arena, BresciaOggi, il Giornale di Vicenza, La Gazzetta di Mantova, Telearena, Telemantova e Radio Verona.

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Nell’ottobre del 2023 Fondazione Cariverona ha acquisito due partecipazioni, anche se di piccola entità, del capitale di NEM e di Athesis. Con questi interventi Fondazione è entrata nel nuovo assetto dell’editoria veneta “a tutela e consolidamento dell’editoria giornalistica nel Nordest”, aveva sottolineato, “in una fase di grande trasformazione, riassetti, consolidamento e transizioni”. 

“Osservando questa situazione”, così Massignan conclude la sua nota, “si evince che la maggior parte dei giornali e dei canali comunicativi sono gestiti dalle grandi holding finanziarie o industriali, che ovviamente fanno i propri interessi e censurano le poche voci che disturbano”.