Entro lunedì dobbiamo pagare 42,3 miliardi di tasse. Senza contare i contributi che devono pagare imprese e lavoratori autonomi. 

I titolari di impresa devono versare almeno 34 miliardi, l’80% del gettito totale previsto fra Irpef sui lavoratori dipendenti e sui collaboratori familiari (14,4 miliardi), Iva (13,2), Imu (5) ritenute Irpef dei lavoratori autonomi (1,3). 

Giugno e novembre sono i mesi delle tasse. E se la scadenza di dopodomani sta togliendo il sonno a molti contribuenti in preda alle difficoltà di reperire i soldi.

Lunedì 30 anche se i Governo ha rinviato al 21 luglio e senza maggiorazione il pagamento di Ires, Irpef e delle addizionali Irpef ai forfetari e alle partite Iva soggette agli Indici Sintetici di Affidabilità, secondo le stime dell’Ufficio studi della CGIA è previsto un gettito di altri 17 miliardi.

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Insomma lunedì 16 e lunedì 30 lo Stato riscuoterà complessivamente 59,3 miliardi di euro.

Tasse. Tante e anche difficili da pagare

In Europa, con 42,6% del Pil, siamo i sesti con la pressione fiscale più alta. Tra i principali competitor commerciali solo in Francia si pagano più tasse. In Germania è al 40,8, in Spagna al 37,2. La media Ue è al 40,4.

Ma l’Italia è col Portogallo lo stato dove pagare le tasse è più difficile.  La Banca Mondiale calcola che i nostri imprenditori perdono 30 giorni all’anno per le dichiarazioni dei redditi e per il pagamento on line.  In Francia bastano 17 giorni, in Spagna 18, in Germania 27. Media europea; 18 giorni.

Cala l’evasione. È scesa a 82,4 mld dai 108,4 del 2017. Nel 2024 l’Agenzia delle Entrate ha recuperato la cifra record di 33,4 miliardi ‘evasi’ grazie alla fatturazione elettronica e all’invio telematico dei corrispettivi. 

L’evasione più elevata è in Lombardia: 13,6 miliardi. Seguono Lazio con 9,2 e Campania con 7,7. Ma i numeri assoluti non dipingono un quadro esatto della tendenza all’evasione, perché sono influenzati dal numero degli abitanti e dalla presenza delle attività produttive. Guardando invece il tasso di evasione, il più alto, 20,4%, lo troviamo in Calabria; il 19,1 in Campania, il 18,7 in Puglia e il 18,3 in Sicilia.

La più corretta è la Provincia Autonoma di Bolzano con un tasso dell’8,6%. Il Veneto è fra le regioni più virtuose con il 10,6. La media italiana è al 12,5.