(A. Paratico) Una serie di eventi culturali si terrà dentro la monumentale Porta Palio il 21 giugno organizzata dalla Società di Mutuo Soccorso che organizza da 8 anni Verona Magica. Si parlerà di Futurismo, il movimento artistico, politico e culturale, ideato da Filippo Tommaso Marinetti che poi si diffuse in tutto il mondo. Nella giornata di sabato venturo si indagheranno certi aspetti poco noti e poco studiati di questo Grande Movimento, in particolare certi suoi risvolti mistici e magici. Il luogo si presta moltissimo a questi temi, essendo, forse, infestato da fantasmi e spiriti inquieti.

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L’organizzatore di questi incontri è lo storico e filosofo veronese Luigi Pellini, e assai notevoli saranno i relatori: Simona Cigliana, Giuseppe Giacino, Guido A. Pautasso, Andrea Scarabelli, Curzio Vivarelli, Lello Anselmi e Giovanni Perez.

Il Futurismo a Verona è legato al nome di Boccioni

In particolare, Giovanni Perez parlerà diUmberto Boccioni, un artista universale da lui studiato da cinquant’anni e al quale tutta Verona dovrebbe dedicare una maggiore attenzione. Boccioni è stato sepolto, accanto a sua madre, nel Cimitero Monumentale di Verona, dopo la sua morte, avvenuta il17 agosto 1916, a soli 33 anni, alla Sorte del Chievo.

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Cadde da cavallo e il suo piede rimase serrato nella staffa. Ogni anno, ogni 17 agosto, in Via Boscomantico al Chievo, un gruppo di suoi estimatori si riunisce per ricordarlo. Avevano fatto porre un cippo sul luogo della sua caduta, e fra costoro non mancano mai, per nessun motivo al mondo, Massimo Mariotti, Giovanni Perez, Mauro Dal Fior e Lello Anselmi. Quel luogo è assai suggestivo e non sarebbe spiaciuto al Marinetti: con i binari della ferrovia dietro e una centrale elettrica davanti.

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L’evento di sabato 21 giugno è qualcosa di imperdibile per tutti coloro che, al di là della propria appartenenza politica o di chiesa filosofica, siano interessati al Futurismo e sarebbe bellissimo vedere degli insegnanti di scuole veronesi partecipare con i propri allievi, così che i vecchi archi possano proiettare delle giovani frecce nel secolo venturo.